Palermo, via alla rivoluzione: pochi i superstiti di una stagione da dimenticare

Quello appena conclusosi, nonostante la semifinale playoff raggiunta, può sicuramente considerarsi come un campionato decisamente fallimentare per il Palermo. Le aspettative, alla vigilia del torneo, erano ben altre. Non illuda il fatto che la squadra sia arrivata ad un solo passo dal giocarsi la finale, perché nessuno probabilmente ha mai creduto realmente che la formazione rosanero, guidata da Corini prima e Mignani poi, sarebbe stata in grado di raggiungerla ne tantomeno di vincerla.

I primi a trasmettere l’impressione di non crederci sono stati proprio gli stessi calciatori che, di settimana in settimana, sono scesi in campo sin dal principio (escludendo le primissime gare) con un atteggiamento molle, quasi (stranamente) privo di stimoli, che ha snervato alla lunga una tifoseria magari esigente, ma indiscutibilmente fin troppo paziente nel partecipare fino all’ultimo allo spettacolo indecoroso offerto dalla squadra, sia in casa che in trasferta.

Giocare a Palermo non sarà probabilmente semplice, come ha affermato nell’ultima intervista il capitano dei rosa Matteo Brunori. Le pressioni sono indubbiamente tante ed è anche comprensibile che sia così, vista l’importanza della piazza e della dirigenza che la rappresenta. È un dato incontrovertibile, così come lo è che questa squadra ha dimostrato di non essere evidentemente all’altezza delle aspettative. Motivo per cui è lecito aspettarsi da subito una vera e propria rivoluzione. Saranno probabilmente pochi i superstiti di questa stagione; il City Group è già pronto a mettere mano al portafogli per rilanciare le ambizioni del club.

Rinaudo e Mignani i primi a salutare?

Nessuno è esente da colpe in questo fallimento ed il primo a pagare dazio sembrerebbe essere il Direttore Sportivo Leandro Rinaudo, il cui contratto scadrà il prossimo 30 giugno. Circolano infatti già i nomi dei possibili sostituti al ruolo: dal serbo Kolarov a Mauro Meluso del Napoli (corteggiato anche dal Bari n.d.r.) nonostante l’esperienza fallimentare avuta quest’anno con i partenopei. Toccherà poi alla scelta del nuovo allenatore: poche infatti le possibilità di una conferma di Mignani. Paolo Zanetti è il nome che in queste ore circola con più insistenza, ma non è l’unico e ci sarà tutto il tempo per decidere con più calma e oculatezza.

Vediamo invece nel dettaglio, ruolo per ruolo, le possibilità di permanenza dei singoli calciatori.

Portieri

La certezza in porta dovrebbe essere rappresentata da Sebastiano Desplanches. Il classe 2003, già titolare della Nazionale Under21, è pronto a prendersi definitivamente, dopo lunga attesa, le chiavi della porta rosanero. A farne le spese sarà Mirko Pigliacelli, titolare indiscusso nelle ultime due stagioni. Per l’esperto portiere romano il futuro è tutto da scrivere: fare da chioccia a Desplanches nel ruolo di secondo o provare una nuova esperienza altrove? I quasi trentun’anni svelati dalla sua carta d’identità, ed un contratto in scadenza a giugno del 2025, farebbero propendere più per la seconda ipotesi. Non è tuttavia da escludere una sua permanenza. Chi saluterà certamente è invece Adnan Kanuric. Il bosniaco si svincolerà, come da contratto, a fine giugno. Possibile esperienza in prestito infine per il giovanissimo Nespola.

Difensori

La difesa è il reparto che probabilmente sarà più rivoluzionato. Cinquantotto gol subiti in quarantadue gare (considerando anche Coppa Italia e playoff) sono un’enormità per una squadra che deve puntare in alto. E se è vero che i successi si costruiscono partendo dalla solidità difensiva urge assolutamente un’inversione di rotta.

Già con le valige in mano Marconi, che dal primo di luglio sarà un calciatore libero. Ma l’ex Monza farà solo da apripista a tanti probabili addii: Aurelio, Buttaro, Ceccaroni, Nedelcearu, Graves… Sono in tanti ad essere sul banco degli imputati. A salvarsi probabilmente da una rivoluzione annunciata potrebbero essere in due/tre elementi: Diakité, Lucioni (qualora non dovesse decidere di appendere le scarpine al chiodo) e (forse) Lund. Per il resto il pacchetto arretrato va buttato a terra e ricostruito.

Il primo rinforzo sarà la giovane promessa Patryk Peda, roccioso centrale polacco acquistato già la scorsa estate ma lasciato in prestito alla SPAL, squadra con la quale ha concluso il campionato di Serie C mancando di un soffio la partecipazione ai playoff. Rientra dal prestito ai croati dell’Istra anche il serbo Devetak, ma il suo futuro sembra essere ancora una volta lontano da Palermo.

Centrocampisti

I primi a salutare saranno Henderson e Coulibaly che, conclusi i rispettivi prestiti, faranno ritorno alle squadre di appartenenza: Empoli e Salernitana. Entrambi non hanno mai convinto del tutto e, per questo, non vi sono i presupposti affinché il Palermo decida di rinnovarne l’accordo. In discussione, per lo stesso motivo, anche la permanenza di Stulac. Gomes, come anticipato qualche tempo fa dal suo procuratore, potrebbe spingere per andar via, allettato da nuove esperienze lontane dall’Italia. Anche Vasic potrebbe salutare: pochissimo, per molteplici ragioni, lo spazio che il giovane trequartista serbo è riuscito a ritagliarsi nel corso del campionato appena concluso. Vista la giovane età e i margini di crescita non è escluso che il Palermo possa optare per un prestito che possa garantirgli maggiore minutaggio.

Ranocchia e Segre sembrano essere ad oggi gli unici punti fermi nel reparto, richieste di mercato permettendo. Da definire le posizioni di Saric, Damiani e Broh di rientro alla base. Dei tre il primo sembra quello con maggiori chance di permanenza, dopo l’ottimo campionato disputato in Turchia con la maglia dell’Antalyaspor. Qualche possibilità anche per Damiani, molte meno (per non dire nulle) quelle di rivedere in rosanero Jeremie Broh.

Attaccanti

Ad infiammare il mercato in uscita, nel reparto avanzato, potrebbe essere la partenza di capitan Brunori. Le recenti dichiarazioni, oggetto di numerose polemiche tra i tifosi, suonano quasi come un addio annunciato. Il capitano è attratto dalla possibilità di cambiare aria, dopo tre stagioni in rosanero nel quale si è messo in evidenza a suon di reti. La Serie A chiama: Empoli e Lecce sembrano aver messo gli occhi su di lui e sono pronte ad assicurarsi i suoi servigi. Abbandonano la Sicilia anche Mancuso, che rientrerà al Monza, e Chaka Traoré il quale ha già “annunciato” tramite social il suo ritorno tra le fila del Milan. Difficile d’altronde pensare che il Palermo avrebbe investito dieci milioni di euro per poter riscattare un giovane che, seppur promettente, non ha avuto modo di dimostrare ancora nulla.

Nella lista partenze, con volo di sola andata, figura anche Insigne. L’ex Frosinone è stata probabilmente la delusione più grande di questo campionato ed il suo futuro è già scritto. Restano in bilico anche Di Francesco e Soleri, mentre un’ulteriore possibilità potrebbe essere data a Di Mariano. Fella, di ritorno dal Latina, è destinato a partire, stavolta, possibilmente, in maniera definitiva. Da capire il futuro di Giacomo Corona, giovane stellina palermitana che con la Primavera dell’Empoli ha fatto benissimo: 19 reti e 2 assist in trenta partite. I toscani detengono in loro favore il diritto di riscatto che presumibilmente vorranno far valere.

Fonte Immagine: sito ufficiale Palermo Fc

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