Palermo scende in piazza: “Basta guerra e caro bollette”

Il corteo arriverà fino a piazza Pretoria, davanti la sede del Comune di Palermo. Al sindaco e al Consiglio comunale i manifestanti chiedono di intervenire per bloccare gli interventi di distacco dell’acqua che l’Amap sta portando avanti in diversi quartieri per morosità

palermo

Pandemia, crisi economica, poi la guerra, il caro benzina e adesso il caro bollette: famiglie, commercianti, lavoratori e studenti non ce la fanno più. Da settimane in tutta la Sicilia si svolgono assemblee e manifestazioni nate dal malcontento generale. Anche a Palermo domani, sabato 15 ottobre, si scenderà in piazza per dire basta alla guerra e al caro bollette.

La manifestazione, che partirà alle 17 da piazza Verdi, è organizzato dall’Assemblea NoGuerra Palermo. Hanno subito aderito il Laboratorio Andrea Ballarò, Potere al Popolo Palermo, Cobas Palermo, SLAI COBAS per il sindacato di classe, Movimento femminista proletario rivoluzionario, Comitato di Base No Muos Palermo, Laboratorio Studentesco Autonomo, Studenti Palermitani, Laboratorio Sociale Malaspina, Il Partito Comunista dei Lavoratori – Palermo, Cub Palermo, Si Cobas Palermo, Unione popolare.

L’appello dell’Assemblea NoGuerra

“Stiamo assistendo al prosieguo di una guerra, quella in Ucraina, che dura ormai da oltre sette mesi. L’Europa è direttamente coinvolta: i governi hanno rinnovato la loro fedeltà al patto atlantico e garantito il proprio supporto agli Stati Uniti, decidendo di aumentare le spese militari dei prossimi anni, in Italia portandole a ben 38 miliardi entro il 2028″. Così si legge nell’appello dell’Assemblea NoGuerra.

“All’aumento delle spese militari corrisponde una diminuzione marcata della spesa sociale. Oltre l’80% delle tasse che incassa lo Stato italiano provengono da lavoratori e pensionati. Quei soldi finiscono nelle casse di banche, istituti finanziari e grosse imprese, non esiste alcuna redistribuzione né alcun ritorno sociale in termini di servizi. In più, la partecipazione attiva della Sicilia a questo, come ad altri conflitti, è garantita dalla presenza di basi militari di proprietà degli Stati Uniti e della Nato, tra cui quella di Sigonella e il Muos di Niscemi, che stanno distruggendo la nostra terra e ci rendono bersagli sensibili”.

Guerra e rincari, la protesta a Palermo

La manifestazione di domani sarà contro la guerra in Ucraina e contro l’invio di armi, ma soprattutto lancerà un appello per pretendere dal Governo che dovrà formarsi nelle prossime settimane un intervento per bloccare l’inflazione e la speculazione delle multinazionali. E quindi calmierare il prezzo dei carburanti, delle bollette, dei beni di prima necessità ormai in crescita costante da anni, di cui la guerra ha rappresentano il punto di caduta.

“Siamo dentro una crisi profonda, che oggi sta assumendo anche il volto della crisi climatica ed energetica, i cui costi vengono scaricati come sempre sulle classi più povere. Mentre il prezzo delle bollette vola alle stelle, aumentato del 162% nell’ultimo anno e del 60% a partire dal primo ottobre, le multinazionali dell’energia come Eni, Enel o Edison aumentano i loro profitti. La fase che dobbiamo attraversare è decisiva: non possiamo accettare ulteriori attacchi al walfare, mentre le bollette arrivano alle stelle e la disoccupazione dilaga. Se il nuovo Governo non saprà dare risposte concrete alla gente che stenta ad arrivare a fine mese, troverà nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nei quartieri, nelle piazze la più ferma opposizione”. Così continua l’appello.

Il corteo arriverà fino a piazza Pretoria, davanti la sede del Comune di Palermo. Al sindaco e al Consiglio comunale i manifestanti chiedono di intervenire per bloccare gli interventi di distacco dell’acqua che l’Amap sta portando avanti in diversi quartieri per morosità. È a rischio anche chi nei prossimi mesi non riuscirà a pagare le bollette di luce e gas.

CONTINUA A LEGGERE

Caro bollette, in Sicilia esplode la protesta: “Imprese, lavoratori e famiglie in ginocchio”