Palermo piange Vincenzo Agostino, i funerali in Cattedrale e la camera ardente in caserma: tutto pronto per l’ultimo saluto

Aprirà le porte a mezzogiorno la camera ardente allestita alla caserma Lungaro per Vincenzo Agostino. Il padre dell’agente Nino, brutalmente assassinato da Cosa nostra il 5 agosto del 1989 assieme alla moglie incinta di due mesi, Ida Castellucci, era ormai diventato un simbolo vivente della lotta per la verità su quella e tante altre uccisioni messe a segno da mano mafiosa. Quella lunga barba bianca, non più tagliata in segno di protesta, era un monito perenne a non dimenticare.

Quando nel 2021 il Tribunale di Palermo aveva condannato il boss di Resuttana Nino Madonia per il duplice omicidio, Agostino disse che si stava forse “avvicinando il giorno in cui potrei tagliare la barba”. Il riferimento era al procedimento in corso per gli altri due imputati per la morte del figlio e della nuora: Gaetano Scotto, accusato del duplice omicidio aggravato, e Francesco Paolo Rizzuto, amico di Nino Agostino, accusato di favoreggiamento. La sentenza dovrebbe arrivare tra qualche mese: Agostino non potrà ascoltarla.

Palermo piange Vincenzo Agostino, papà simbolo della lotta a Cosa nostra

Palermo si prepara a tributargli l’ultimo saluto. Dopo la camera ardente, i funerali si terranno domani, martedì 23 aprile, alla Cattedrale. Ad annunciarlo è la figlia Flora, che, ringraziando quanti si stanno stringendo attorno alla sua famiglia, ha esortato: “Vi chiediamo di non portare fiori ma di devolverli a qualche associazione”.

Tenerissime le parole nei confronti del padre: “Ciao papà, voglio ricordati con queste foto dove sei con il sorriso. Sei stato un padre e un nonno unico, non soltanto per noi figli e nipoti ma per tutta Italia. Oggi hai fatto parlare tantissimo di te , per la meravigliosa persona che eri. Sono stati tanti i messaggi che mi hanno inviato e chiedo scusa a tutti ma per il momento non riesco a leggervi”.

Foto da Facebook Vincenzo Agostino

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