Palermo piange la morte del prof Carmelo Arena, “Il docente affabile che sapeva far amare la matematica”

Arena

Palermo piange la morte del professore Carmelo Arena avvenuta mercoledì all’ospedale Civico dove si trovava ricoverato. Era originario di Valguarnera Caropepe, avrebbe compiuto 80 anni il 24 settembre. Docente di matematica, materia antipatica a molti ma che lui è riuscito a far amare a tutti suoi alunni avuti prima al Liceo Scientifico Cannizzaro e poi al Gonzaga . È stato per tantissimi anni responsabile distrettuale delle Olimpiadi di Matematica. Una persona garbata, sensibile, discreta e al tempo stesso ironica. Nel 2018  nella sala delle Capriate di Palazzo Steri, la sede del Rettorato, l’ex rettore dell’Università degli Studi di Palermo Fabrizio Micari gli ha conferito l’onorificenza di “Professore Benemerito” dell’Università per il suo costante spirito di innovazione.

Prof Arena, amatissimo dai suoi alunni e non solo

Tanti tra ex alunni e colleghi lo hanno voluto ricordare con bellissimi e commoventi messaggi sui social. Come ad esempio Francesco Salamone, suo ex alunno: “Carmelo Arena fu un Maestro molto distinto . La nostra irrequieta giovinezza delle Scuole Medie non ebbe possibilità di maltrattarne la sua austera e severa capacità didattica. Gentiluomo d’antico stampo fu un intellettuale della Matematica, disciplina a me ostica per impostazione naturale. La mia “disinvoltura conoscitiva” di questa Materia non andò mai oltre le nozioni più elementari, ma il Professore Arena fu Docente che seppe guardare oltre i rigidi steccati dei programmi ministeriali.

Mi osservò sempre col volto dell’Ammiraglio che osserva dalla plancia l’orizzonte infinito innanzi alla sua Nave …Stamattina, dunque, la ferale notizia. Fu un volto affabile, amichevole e conciliante, del parco Docenti dell’Istituto Gonzaga di Palermo, Collegio dei Gesuiti che frequentai durante gli anni ‘70.

Appassionato di Matematica, raffinato cultore di Fisica, Geometrie e di tutto ciò che il mio analfabetismo scientifico potesse affrontare, fu un Maestro davvero amabile: sempre in ordine nella persona e nell’aspetto siculo – che sembrava uscire dalle pagine più nobili delle letterature verghiane -, di lui ricordo soprattutto il profumo che lo avvolgeva accompagnandolo durante le sue lezioni in Aula, gessando sulla lavagna espressioni ed equazioni matematiche, a me geroglifiche.

Spesso ultimamente si dilettava in garbate incursioni ai miei post provocatori e polemici, ma intatto restava il mio rapporto di devozione ad una figura che ha impresso in noi, giovani studenti, impronte indelebili di Educazione e Disciplina. Insomma, un vero Maestro. Con il Professore Arena si allontana, improvvisamente, un altro pezzo del puzzle complesso della mia vita e si assottiglia la minuscola comunità di intelligenze duttili e silenziosamente gentili su cui ho avuto fortuna di imbattermi”.

E ancora Fonso Genchi che ha definito Arena “Il mio prof preferito” dedicandogli un lungo e bellissimo messaggio: “E’ stato mio professore di Matematica sia alla Scuola Media che negli ultimi anni del Liceo Scientifico – ricorda -. Se dovessi indicare quale è stato il professore che ho ‘amato’ e apprezzato di più durante tutto il mio percorso scolastico, non avrei alcun dubbio: lui!

Innanzitutto, per il carattere: era un “toco”; questo ha fatto sì che entrasse subito in sintonia col mio mondo interiore. Poi era bravissimo a destare l’attenzione, bravissimo a instaurare un rapporto positivo con la classe. Non era infrequente che nella sua ora di Matematica iniziasse a parlare di altro argomento – sempre molto interessante – e si continuasse per tutta l’ora. Ricordo che una volta ci parlò del fisico siciliano Ettore Majorana e del mistero della sua scomparsa, trattato in un saggio di Leonardo Sciascia (“La scomparsa di Majorana”, 1975); mi fece appassionare tanto all’argomento che il giorno dopo corsi a comprarmi il libro.

Ed era bravissimo a spiegare. Per me questo era molto importante perché io a casa, praticamente, non ho quasi mai studiato (se non la Storia): apprendevo tutto in classe, seguendo le lezioni. Quando al Liceo – dopo i primi anni con una professoressa che, invece, non aveva la sua stessa empatia e capacità di spiegare chiaramente – seppi che lo avrei riavuto come professore di Matematica, fui felice! Certo, mi dispiacque farmi ritrovare da lui non più del tutto degno dell’appellativo “la rosa delle rose” con cui mi aveva definito parlando con mia madre al primo ‘ricevimento’ durante la Scuola Media, avendo saputo che tanto lei, quanto mio padre, fossero professori di Matematica.

Lo rividi l’ultima volta nel 2012 in una rimpatriata coi compagni di classe, presso un ristorante palermitano (vedere immagini). Venne a farci una sorpresa e tirò fuori dalla giacca un foglio: era una fotocopia del registro di classe di 32 anni prima; e fece l’appello come a scuola! Per me fu uno shock rivederlo cambiato dopo tantissimi anni. E non certo perché portasse male la sua età bensì perché dentro di me era rimasto il professore giovane e sprizzante di energia positiva; lo avevo inconsciamente mitizzato e reso immortale e, quindi, non invecchiabile. Quella notte, prima di addormentarmi, piansi.

In questi anni “social”, siamo stati in contatto qui su Facebook, ho potuto seguire la sua attività relativa alle ‘gare di matematica’ e ci siamo spesso scambiati gli auguri. Lo voglio qui pubblicamente ringraziare per tutto quello che mi ha trasmesso. Lo ricorderò sempre con immensi stima ed affetto”.

Francesco La Basca, altro ex alunno del prof, lo ricorda con una frase che Arena diceva sempre a chi meritava il massimo dei voti: “Sono costretto a darti 10, ma sappi che non te lo meriti” Indimenticabile ❤️ Il ricordo che lasciamo è quello che siamo stati. Grazie”.

“Ciao Carmelo…anche io sono stata tua allieva in anni ormai molto lontani – ricorda Cinzia Corvo -. Una classe che per te credo sia stata speciale anche se penso che speciali per un verso o per l’altro lo siano state tutte. Per molti anni sei stato “il Prof. Arena”, insegnante di una materia che mi era davvero ostica seppur amavo molto. Riuscivi a rendere tutto leggero, anche i voti bassi che spessissimo a ragione, mi davi! Ricordo ancora le tue fragorose risate fuori dalla classe, le gite con la chitarra che suonavi per noi. Poi sono cresciuta e dopo la maturità sei diventato “Carmelo”, marito della mia compagna di classe e amica da quando eravamo bambine. Ti ho sempre stimato e voluto un gran bene (fino a pochi gg fa parlavo di te). Ho appena saputo che non potrò più incontrarti su questa terra e sono rimasta attonita, incapace di dire e pensare. Essendo lontana fisicamente, questo è il mio modo per salutarti. Ciao Carmelo, grazie per la stima e amicizia sincera che mi hai sempre dimostrato anche con piccoli gesti! Abbraccio forte tua moglie e tuo figlio ❤️🌺“.

Entusiasmo contagiosissimo anche fuori le aule di scuola

Da evidenziare l’entusiasmo che il prof. Arena metteva nel suo insegnamento, entusiasmo che non si esauriva nelle aule scolastiche perché era contagiosissimo (oggi si direbbe “virale”) e si trasmetteva a quelli che da alunni diventavano discepoli: non si possono contare le centinaia di alunni che in base al suo insegnamento hanno deciso di iscriversi a Matematica o a Ingegneria, per il solo fatto che l’aritmetica, l’algebra, la geometria, la trigonometria o la fisica insegnate dal prof. Arena erano la migliore dimostrazione del fatto che, per usare le parole attribuite al sommo Galileo Galilei, “la matematica è l’alfabeto nel quale Dio ha scritto l’universo”.

E si farebbe torto a tutti i suoi discenti se si volessero ricordare coloro tra essi che ricoprono ruoli di primissimo piano in enti o istituzioni internazionali di primario rilievo in campo scientifico. Si deve ricordare in proposito, allora, l’accordo che fu stipulato su sua iniziativa tra il Liceo Cannizzaro e la Facoltà di Ingegneria di Lione, in Francia, in base al quale si registrò un consistente numero di studenti palermitani che proseguirono il loro impegno scientifico in ambito internazionale.

Non solo matematica, il prof Arena si dedicava alla cultura

“L’entusiasmo era senza dubbio la sua cifra – ricordano a Palermo Live i parenti più stretti -, ma sarebbe riduttivo pensare che si limitasse al campo matematico o scientifico: tutta la sua vita è stata dedicata alla cultura. Durante il tempo libero lo stesso entusiasmo che riversava nell’insegnamento, lo spendeva nella profonda conoscenza del territorio. Una semplice gita fuori porta era per il prof. Arena motivo per riscoprire le rovine di questo o di quell’altro monumento, scoperta alla quale egli associava, aggiungendolo all’aspetto archeologico, gli elementi storici, letterari e etnologici legati a quel territorio, in uno spirito di sempre maggiore conoscenza e valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale della nostra Isola. Basta pensare alle molteplici visite da lui organizzate al Museo di Aidone, o a Morgantina, ovvero alla Villa del Casale di Piazza Armerina, a testimonianza dello smisurato suo amore per la sua provincia di origine”.

Era sposato con Diana con la quale condivideva grandi passioni, come quella ad esempio del teatro. Insieme avevano un figlio. “Un matrimonio frutto di un amore incommensurabile da portare ad esempio per tutti, che è arrivato a vette irraggiungibili – sottolineano i familiari -. Soltanto un romanziere di altissimo livello potrebbe raccontare l’idillio nato tra i banchi fra il professore ed una allieva giovanissima; amore che è stato fatto soltanto di sguardi e di intuizioni e parole non dette ma sottintese e che si è poi legittimamente ed ufficialmente manifestato soltanto al compimento della maggiore età dell’allieva , subito dopo divenuta legittima sposa. Con il risultato che ora Carmelo lascia una famiglia priva del calore inestinguibile che veniva infuso dalla sua presenza e da un carattere irrimediabilmente espansivo. E questa stessa mancanza di calore, il calore che egli diffondeva con la sua personalità prorompente, è oggi avvertita da una vera e propria moltitudine di persone che lo hanno conosciuto a partire dalla sua professione di insegnante e di grande divulgatore e che sono rimasti incondizionatamente legati alla sua umanità esemplare”.

I funerali del professor Carmelo Arena si terranno domani, 13 giugno, alle ore 10, nella chiesa di San Michele Arcangelo.