Palermo, muore dopo sostituzione valvola al cuore: inchiesta della Procura

Sul calvario di un 58enne di Corleone i familiari pretendono che si faccia chiarezza.

La spiacevole vicenda risale al 17 luglio scorso. Quando, un corleonese di 58 anni, è morto al Maria Eleonora Hospital di Palermo in seguito ad un intervento volto alla sostituzione di una valvola aortica. Da allora il tormento ha avvolto i familiari dell’uomo, ancora in attesa che l’autopsia faccia chiarezza sulla causa che ha portato al suo decesso. Seguito costantemente a livello cardiologico per un problema di stenosi alla valvola aortica, nel giro di poco tempo la situazione si sarebbe gradualmente aggravata. E’ stato proprio presso la struttura ubicata in viale Regione Siciliana che, uno dei cardiologi che vi lavora, ha ritenuto di dovere intervenire. L’8 giugno dunque, l’uomo va sotto i ferri per la sostituzione della valvola con impianto di una protesi meccanica, e, una settimana dopo, il 15 giugno, viene dimesso. Tutto ciò stando al racconto dei familiari.

CARDIOLOGO IRREPERIBILE

Da qui in avanti sarebbe cominciato il calvario. Momenti difficili per lui e per la famiglia che, davanti il manifestarsi di una febbre molto alta avrebbe deciso di chiamare il cardiologo senza tuttavia riceverne risposta. E’ stato dunque il medico di famiglia a consigliare una terapia a base di antibiotici e antipiretici nel tentativo di abbassare la temperatura. In seguito, subentrata una forte tachicardia, i familiari avrebbero deciso di portarlo al pronto soccorso dell’ospedale “Dei Bianchi” di Corleone. Qui gli sarebbe stata riscontrata una grave sepsi in corso.

L’ILLUSIONE

Da qui l’immediato trasporto d’urgenza al Maria Eleonora Hospital di Palermo. Qui, il 7 luglio, l’operazione  per rimuovere la protesi meccanica aortica appena innestata. Al suo posto una valvola biologica con la ricostruzione della continuità mitro-aortica mediante un patch di pericardio. I familiari ritengono che, a questo punto, l’infezione avrebbe completamente consumato il tessuto. E poi, il 9 luglio, ecco anche l’impianto di un pacemaker causato dai mancati impulsi al cuore. Una situazione clinica, quella del paziente, che appariva migliorata, tanto che, dal 19 luglio, si sarebbe deciso per l’inizio di un percorso riabilitativo.

LA CADUTA FATALE

Infine, trasferito dalla Terapia Intensiva  al reparto di Cardiologia, sembra che all’alba di sabato l’uomo sarebbe rimasto vittima di una caduta accidentale dovuta a un calo di pressione. La caduta gli avrebbe causato un taglio al sopracciglio e poco dopo sarebbe andato in arresto cardiaco. Nulla da fare, nonostante i ben 45 minuti impiegati dal personale sanitario nel disperato tentativo di rianimarlo.Intorno alle 8, dopo essere stati avvisati un’ora prima, moglie e figli, giunti a Palermo, hanno appreso della morte del loro congiunto.