Palermo, la spesa della preside anti-mafia rubata agli alunni: “Prendi un paio di barattoli e i detersivi”

 “Prendi un paio di barattoli di giardiniera e i bicchierini di tè; i pancake lasciali lì, a casa ce ne sono fin troppi. Ci sono i detersivi da prendere”

preside
Fanno ancora discutere le intercettazioni e le immagini che incastrano Daniela Lo Verde, la preside “anti-mafia” dell’Istituto Giovanni Falcone del quartiere Zen di Palermo. La dirigente, insieme ad altri collaboratori, è indagata per corruzione e peculato in seguito ad un’indagine durata mesi.La Lo Verde intascava prodotti e strumentazioni fornite alla scuola grazie ai finanziamenti comunitari ottenuti falsificando alcune attestazioni circa le ore svolte e il numero degli alunni.

Le “buste della spesa” della preside

Non solo tablet e pc. L’elenco dei beni sottratti alla scuola si allunga e comprende anche generi alimentari e detersivi. Tutto è riportato nelle nuove intercettazioni trascritte da Il Corriere della Sera, tra la donna e la figlia.

 “Prendi un paio di barattoli di giardiniera e i bicchierini di tè; i pancake lasciali lì, a casa ce ne sono fin troppi. Ci sono i detersivi da prendere

“Questi me li voglio portare a casa”, diceva ancora la preside alla figlia indicando alcuni generi alimentari sistemati nella sua stanza: “Poi li mettiamo da parte”. E sceglievano cosa portare via, mentre la telecamera piazzata dai carabinieri riprendeva la scena.

La figlia chiedeva: “Questa pure per casa, la giardiniera?”, “Un paio di barattoli”. Poi aggiungeva: “Quelle mettile in un sacchetto, quello non si può scendere”. Ci sono anche forniture di birra, che poi finivano al suo domicilio.

Le indagini

Gli approfondimenti investigativi hanno messo in luce una gestione dell’Istituto volta a curare interessi di natura meramente personale, anche con riguardo alle procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per il servizio di mensa della scuola. È stato documentato come all’interno dell’Ufficio di Presidenza fosse custodita una cospicua quantità di generi alimentari nonché costosi dispositivi informatici destinati agli studenti: sarebbero stati invece costantemente prelevati dalla preside e dal suo vice per proprie ed esclusive necessità.

L’attività investigativa ha permesso altresì di verificare come la Dirigenza dell’Istituto avrebbe affidato stabilmente, contra legem, la fornitura di materiale tecnologico ad una sola azienda in forza di un accordo corruttivo volto all’affidamento di ulteriori e importanti commesse in cambio di molteplici illecite dazioni di strumenti tecnologici di ultima generazione.

Le condotte poste in essere dai due pubblici ufficiali risultano particolarmente gravi alla luce della loro completa adesione a logiche di condotta meramente utilitaristica, della strumentalizzazione dell’azione amministrativa e dalla vocazione a ritenere la pubblica amministrazione come un pozzo dal quale attingere costantemente qualsivoglia utilità, dagli strumenti tecnologici di ultima generazione ai generi alimentari.

Palermo, arrestata la preside antimafia dello Zen Daniela Lo Verde per corruzione | VIDEO