Palermo, come si programma la prossima stagione?             

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Aumento del monte ingaggi, cambio modulo, rinnovamento in difesa e nuovo sponsor. La prossima stagione del Palermo in B riparte da alcuni cambiamenti inevitabili per rinsaldare un collettivo apparso troppo fragile nel campionato appena concluso. L’accesso ai playoff, del resto, non avrebbe garantito la promozione dei rosanero, che dopo alcune debacle con le ultime della classe, vedi Benevento e Brescia, difficilmente avrebbero tenuto testa a formazioni di caratura superiore.

Corini, Rinaudo e Bigon, sotto l’egida del CFG, si preparano al summit che dovrebbe gettare le basi per la prossima stagione. Il budget previsto per il campionato futuro potrebbe essere incrementato dalla proprietà araba, nel frattempo sbarcata in Brasile con il 12°club, passando approssimativamente da 10 a 20 milioni: cifra idonea a rinforzare adeguatamente una squadra che soprattutto in difesa ha mostrato troppe lacune per tutto il campionato. Del resto il Palermo ha segnato relativamente poco per le ambizioni dichiarate da inizio torneo (48 reti) e subito tanto (49, alla stregua del Benevento ultimo al termine della regular season).

In termini di modulo, la potenziale riconferma di Corini sarebbe accompagnata da un cambio del sistema di gioco, transitando dal 3-5-2 della stagione 2022-23 ad un possibile 4-3-3 con alternativa 4-3-1-2. Occhi puntati sul pacchetto arretrato che merita di essere puntellato soprattutto in chiave centrale. Spinosa la questione delle scadenze di contratto al 30 giugno, con eventuali diritti di riscatto a vantaggio dei rosanero. Tutino e Brunori su tutti: restano le incognite sulle riconferme di entrambi. Atleti che nonostante tutto hanno contribuito alla salvezza del collettivo. Apparentemente delicata anche la situazione di Valerio Verre, ago della bilancia salvifico nella sua zona nevralgica di campo e, nonostante tutto, messo in discussione per la possibile partenza.

Nonostante numerose incertezze afferenti alla sfera manageriale e tattica del club, sul fronte statistico si prevede che i nuovi siti scommesse per la prossima stagione possano inserire i rosanero nella lista dei favoriti per la vittoria del prossimo campionato di Serie B: obiettivo ambito da sempre dalla societá che controlla anche il Manchester City, e tuttavia smentito dalle dichiarazioni di Alberto Galassi dal board del CFG: “Siamo orgogliosissimi di avere il Palermo calcio in Italia perché ha un enorme potenziale. Noi del City Group abbiamo scelto Corini come allenatore. Non era nei nostri piani andare ai playoff, ma quello di consolidarci e rimanere in Serie B”, ha sottolineato durante un’intervista rilasciata ai microfono di Radio24.

Ancora troppo presto per avere spoiler credibili sui nuovi innesti di stagione. Oltre a due nuovi possibili centrali di difesa e al rinnovo del parco attaccanti, restano le incognite sui vari Bettella, Sala, Elia, Vido, Saric e Stulac. Ciò che potrebbe servire al nuovo Palermo è maggiore esperienza in campo stile Di Mariano e Pigliacelli, mentre atleti del calibro di Stulac, Mateju e Segre non arrivavano a 100 presenze complessive nel massimo campionato. Eloquente, del resto, Eugenio Corini nel post-gara Palermo Brescia: “Certi giocatori importanti sono arrivati a gennaio. So di quello di cui c’è bisogno per ottenere grandi risultati. Sul futuro abbiamo le idee chiarissime”.

Dopo tanta incertezza, il Palermo riparte però anche da alcuni punti fermi. Il ritiro pre-stagione sarà quello di Pinzolo in Val Rendena: il più classico approdo dall’aria buona per la preparazione tattica e atletica in vista del prossimo campionato. Più nello specifico, dal 9 luglio al 4 agosto la truppa di Corini si allenerà ad alta quota tra Pinzolo e Ronzone, in provincia di Trento. L’altra novità che profuma di scaramanzia è quella dello sponsor tecnico. Palermo saluta Robe di Kappa e dà il benvenuto a Puma, per un accordo addirittura decennale dal valore di 650 milioni di sterline. Per le aquile sarà un ritorno al passato, come quello dell’ultimo campionato di A (2012-13), quando il collettivo rosanero vestiva le casacche del brand tedesco. Perché in fondo, serve anche questo nel calcio: un tocco di stile e di fortuna.