Omicidio-suicidio in via Notarbartolo, l’ipotesi non convince: ecco cosa sappiamo

L’ipotesi iniziale che la donna, trovata con la pistola in mano, avesse ucciso il marito e poi si fosse sparata lascia dei dubbi soprattutto alla luce delle autopsie svolte nei giorni scorsi.

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Sorgono dubbi sull’ipotesi dell’omicidio-suicidio dei due coniugi palermitani, il commercialista Pietro Delia e l’agente della polizia municipale Laura Lupo, trovati senza vita con ferite da arma da fuoco nella loro casa, in via Notarbartolo, lo scorso sabato mattina.

L’ipotesi iniziale che la donna, trovata con la pistola in mano, avesse ucciso il marito e poi si fosse sparata lascia dei dubbi soprattutto alla luce delle autopsie svolte nei giorni scorsi.

Tra gli elementi in dubbio vi è la dinamica della sparatoria. La Lupo aveva infatti due ferite causate dalla sua pistola d’ordinanza, una al collo, l’altra alla testa. Come è possibile, dunque, che si sia sparata una prima volta e poi sia riuscita nuovamente a premere il grilletto colpendosi al capo e uccidendosi?

Le indagini proseguono senza sosta e nelle ultime ore è emersa un ulteriore stranezza che mette in dubbio l’intero quadro degli investigatori. Sembrerebbe che la porta di casa dei due coniugi non fosse chiusa da dentro come era stato riportato inizialmente.