Migliaia di razzi palestinesi sorprendono Israele: “Ci vendicheremo, li colpiremo ovunque” – VIDEO

È guerra. Oltre ai missili, blitz di palestinesi di Hamas via terra. Sui due fronti oltre 500 morti, migliaia di feriti e tanti prigionieri

Drammatica escalation in Medio Oriente, dove si sta vivendo una drammatica escalation: i palestinesi hanno colto di sorpresa Israele e l’hanno messa sotto scacco. Lo Stato ebraico si trova a fare i conti con centinaia di morti, migliaia di feriti e tanti civili e militari presi in ostaggio. Alle prime luci dell’alba di ieri 7 ottobre, nel giorno che chiudeva le festività ebraiche di Sukkot, dalla striscia di Gaza sono piovuti più di 5.000 razzi che hanno seminato distruzione e causato oltre 250 vittime e 1.100 feriti. Le sirene di allarme hanno risuonato per ore nel centro e nel sud del Paese, Tel Aviv e Gerusalemme incluse, e la gente è corsa nei rifugi. Con il lancio di razzi è iniziato un conflitto molto pericoloso. Centinaia di miliziani armati di Hamas sono penetrati in territorio ebraico e nei kibbutz a ridosso della Striscia, violando in decine di punti il confine. Hanno attaccato dal cielo, da terra e dal mare. Hanno preso in ostaggio civili e militari, e ne hanno ucciso altri. Video diffusi sui social da siti vicini ad Hamas hanno riportato scene terribili della cattura di ostaggi: secondo i media sarebbero almeno 50, ma il numero non è stato confermato né dal portavoce militare né dalle autorità politiche.

La risoluta risposta di Israele contro i palestinesi

Il premier Benyamin Netanyahu ha fatto in televisione una dichiarazione: “Cittadini di Israele siamo in guerra. Non è solo una operazione. Siamo in guerra”. Aggiungendo di avere dato ordine all’esercito di rihiamare i riservisti, e di “rispondere alla guerra con una irruenza ed una ampiezza che il nemico non ha mai conosciuto finora. Pagheranno un prezzo che non hanno mai dovuto pagare, e alla fine vinceremo”. Secondo i media, dopo qualche incertezza iniziale, l’aviazione israeliana ha iniziato a martellare la Striscia con attacchi che hanno provocato almeno 232 morti e quasi 1.600 feriti fra i palestinesi, centrando postazioni di Hamas e della Jihad. Secondo il portavoce militare, sono state attaccate anche infrastrutture militari di Hamas che erano ospitate dentro due grattacieli nel centro di Gaza. Medici senza Frontiere ha parlato di due ospedali colpiti, l’Indonesian Hospital e il Nasser Hospital.

Il capo dell’ala militare di Hamas, Mohammad Deif: “È un guerra per la libertà”

Dalla Striscia l’imprendibile capo dell’ala militare dei palestinesi  di Hamas, Mohammad Deif, ha definito l’operazione ‘Alluvione al-Aqsà una risposta alla “profanazione dei luoghi santi e alle detenzioni. Abbiamo avvisato più volte il nemico sionista – ha detto Deif – ma abbiamo sempre avuto dei rifiuti”. Mentre il vice capo di Hamas, Saleh al-Arouri, ha sostenuto che la sua organizzazione è impegnata in “una battaglia per la libertà.  Questa – ha precisato – non è un’operazione mordi e fuggi, abbiamo iniziato una battaglia a tutto campo. Ci aspettiamo che i combattimenti continuino e che il fronte di combattimento si espanda. Abbiamo un obiettivo primario: la nostra libertà e la libertà dei nostri luoghi santi”. Non sono in pochi a temere ora che la situazione precipiti anche a nord, con un possibile intervento degli Hezbollah libanesi. In Israele si trattiene il fiato e ci si interroga su come sia stato possibile farsi prendere così alla sprowista da Hamas, temendo una regia iraniana dietro l’attacco.

 

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