Mia Martini, una carriera stroncata perchè “portava iella”

Mia Martini

“Sai, la gente è matta

Forse è troppo insoddisfatta

Lei segue il mondo ciecamente

E quando la moda cambia

Lei pure cambia

Continuamente, scioccamente”

(Almeno tu nell’universo – Mia Martini)

Con “Almeno tu nell’universo“, Mia Martini, si presentava al festival di Sanremo nel 1989 dopo anni di addio alle scene a causa delle voci insistenti sul fatto che “portasse sfortuna”.

Un dramma, quello della iella, che ha segnato profondamente la vita artistica e personale di Mia Martini.

La stessa cantante, riferendosi a questo periodo racconterà: “La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C’era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anch’io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all’assurdo, per cui decisi di ritirarmi.”

La delusione più grande arriva però, dalle persone più vicine a lei che, a queste voci, non avrebbero dovuto dare peso, invece accadde tutto il contrario: “La delusione più cocente me la diede Gianni Boncompagni, un amico per l’appunto. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il regista. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un blackout.”

Dopo Sanremo 1989, le cose sembrano migliorare leggermente, ma la fama e la carriera di Mia Martini sono oramai segnate inesorabilmente. Nonostante questo decide di riprendere in mano la sua vita e la sua carriera, incidendo un nuovo EP e intraprendendo un nuovo tour in giro per l’Italia.

Il mistero sulla morte di Mia Martini

Questa voglia di rivalsa verrà stroncata misteriosamente il 12 maggio 1995 quando all’età di 47 anni Mia Martini moriva nella sua casa di Varese. Il suo corpo verrà ritrovato solo due giorni dopo, dal suo manager preoccupato perché la donna era irreperibile.

Mimì, così la chiamavano amici e familiari, verrà ritrovata sul letto con le cuffie del mangianastri alle orecchie. Il caso è stato archiviato come suicidio in quanto l’autopsia dichiarò che la morte era dovuta ad un arresto cardiaco da overdose di stupefacenti.

L’ipotesi del suicidio non fu mai accettata e sempre smentita dalle sorelle di Mia Martini, Loredana e Olivia Bertè.

Nonostante Mimì avesse scoperto da qualche mese di soffrire di un fibroma all’utero, per la cantante, l’ultimo periodo di vita era stato stupendo dal punto di vista artistico e personale, come raccontato da Oliva Bertè. Proprio per tali motivi Olivia e Loredana, dubitano da sempre del suicidio della sorella.

Sulla morte di Mia Martini un velo di mistero aleggia da 28 anni, mistero che probabilmente non avrà mai risposta. Ma nonostante tutto Mia Martini è diventata una delle più grandi interpreti della storia della musica italiana, regalando successi che ancora oggi sono tali. E se un tempo il nome di Mia Martini è stato sfregiato dalla nomea di iettatrice, oggi il suo nome è sinonimo di storia e talento, un talento che aveva ancora tanto da raccontare.

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Fonte foto: Articolo21.it