Messina Denaro, soldi per i ‘Mustang’: fiori, pranzi, cene, scorta e vigilanza

Negli appunti e diari di Messina Denaro le spese e gli appunti per garantirsi la protezione. Il ruolo dei ‘Mustang’

matteo messina denaro

Quando il 16 gennaio fu arrestato Matteo Messina Denaro assieme al suo autista Giovanni Luppino, i figli di quest’ultimo, Antonino e Vincenzo, ai tanti giornalisti che in quelle ore avevano “invaso” la Campobello di Mazara e chiedevano del boss, avevano più volte dichiarato che non lo conoscevano. E che non sapevano nulla. Invece il loro arresto dei giorni scorsi ha confermato che tutta la famiglia era da tempo al servizio di Messina Denaro. Nei diari scritti dal capomafia, ritrovati nell’abitazione di Vicolo San Vito a Campobello di Mazara, figurano più volte, e dimostrano che periodicamente venivano versate a Giovanni Luppino delle somme in denaro di importi anche non trascurabili.

Già a partire dal 2017. A Campobello i Luppino hanno il soprannome di ‘Mustusi’, perchè il nonno produceva vino e mosto. Secondo gli inquirenti il boss negli appunti in cui annotava le spese, per riferirsi a loro scriveva un nome in codice, ‘Mustang’. Già nel 2016 nei diari aveva segnato “Mustang fio”, per indicare i soldi spesi per i fiori acquistati dopo la morte della moglie di Giovanni Luppino. Ma sono presenti anche “Mustang ristor”, “Mustang rega” e “Mustang cen”. Per le cene e i pranzi fatti in occasioni di compleanni dei tre figli di Luppino.

Le spese per i Luppino

Ma la parola “Mustang” è comparsa anche accanto a delle cifre, in alcuni casi superiori a mille euro. Inoltre, a dimstrazione del loro inserimento fra i protettori di Mesina Denaro, la figlia di Laura Bonafede, Martina Gentile, aveva registrato il numero di Vincenzo Luppino alla voce “Vincenzo Lu Mustusu”. Ma anche Andrea Bonafede, altro fiancheggiatore del capomafia, aveva memorizzato il contatto di Antonino Luppino, come “Nino Luppino Mustuso”. Ma c’è di più. A dimostrare il rapporto tra i Luppino e il camomafia c’è quel giro nostalgico che Messina Denaro volle fare, pochi giorni prima di essere catturato, nei luoghi della sua famiglia a Castelvetrano.

In quella occasione furono i Luppino a fargli da body guard. Infatti, il 29 dicembre del 2022 Messina Denaro passava in auto sotto casa della ex compagna, madre di sua figlia, e delle sorelle Bice e Giovanna, a Castelvetrano. Era seguito e scortato dal furgone di Vincenzo Luppino. Alla guida c’era il padre Giovanni. Le telecamere del paese videro e registrarono assieme la Giulietta nera ed il furgone.

Il ruolo dei ‘Mustang’

Ma ci sono anche altre circostanze che dimostrano il ruolo dei ‘Mustang’. Vincenzo Luppino, è accusato, fra l’altro, di avere curato, nel giugno del 2022, il trasloco del boss nell’abitazione acquistata da Andrea Bonafede il 15 giugno del 2022. Prima di traslocare il boss aveva anche manifestato l’esigenza di far installare un piatto doccia nella nuova casa, di cui si sarebbero occupati i due fratelli. Inoltre Vincenzo custodiva nel suo garage la vecchia cucina componibile del boss. E dalle indagini sarebbe emerso che i fratelli Luppino avrebbero accompagnato Messina Denaro alla clinica La Maddalena il 4 maggio 2021, quando si è sottoposto a un intervento chirurgico. Poi, una settimana dopo le dimissioni, lo avrebbero scortato al rientro a Campobello.

E Antonio aveva anche uno dei numeri di cellulare “segreti” in uso al boss. E infine c’è una informativa della guardia di finanza a proposito delle ditte “Luppino Antonino” e “Luppino srI”, riconducibile ai due fratelli, dalla quale emerge un dato interessante. Negli anni 2017/2018 sui conti correnti di Antonino Luppino sono stati effettuati in favore di Laura Bonafede bonifici per 81.623 euro, non giustificati in fattura. Davvero strano, considerando che i ‘Mustang’ hanno sempre negato di di conoscere i Bonafede e in particolare la maestra.