Messina Denaro, nel suo covo trovate venti impronte

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Nonostante la sua morte, continuano le indagini su Matteo Messina Denaro con lo scopo da parte dei Ros di Palermo  disegnare la rete di fiancheggiatori e favoreggiatori del boss di Castelvetrano arrestato lo scorso gennaio. Nel covo di di vicolo San Nicola a Campobello di Mazara, dove l’ex latitante avrebbe vissuto per circa 17 anni sono state trovate circa 20 impronte.

Alcune persone hanno frequentato il covo, altre hanno lasciato impronte su oggetti come la figlia  della maestra Laura Bonafede, Martina Gentile, storica amante del boss. Le sue impronte sarebbero state trovate su dei dvd.

Gli inquirenti stanno cercando di identificare tutte le persone che sono passate dal covo del boss a Campobello di Mazara o semplicemente hanno avuto contatti. Messina Denaro avrebbe avuto una vita normale, frequentando persone dentro e fuori la Sicilia viaggiando senza alcun tipo di problema. 

Oltre due secoli di carcere per gli uomini di Messina Denaro

Si sgretola l’impero del boss Matteo Messina Denaro. Oltre due secoli di carcere a 27 dei suoi uomini fidati, tra boss, gregari, estortori e favoreggiatori.

Il processo, in particolar modo, ha riguardato i clan mafiosi di Campobello di Mazara, paese in cui si è nascosto il padrino negli ultimi anni di latitanza, Marsala e Mazara del Vallo

Francesco Luppino e Marco Buffa

Tra le figure centrali del processo, c’era l’imprenditore Francesco Luppino che è stato condannato a 20 anni di carcere. Tra gli imputati anche Marco Buffa che, prima dell’arresto di Messina Denaro, avrebbe messo in giro la voce che il capomafia era morto. Buffa è stato condannato a 11 anni e 4 mesi.

Condannati gli uomini di Messina Denaro: tutte le pene inflitte

Queste tutte le pene inflitte agli altri imputati: 4 anni e 4 mesi a Paolo Bonanno, 6 anni a Leonardo Casano, 18 ad Antonino Cuttone, 9 anni e 4 mesi a Vito Gaiazzo, 4 anni e 4 mesi a Girolamo Causi, 4 anni e 4 mesi a Jonathan Lucchese, 4 Annie. 4 mesi a Marco Manzo, 5 anni e 4 mesi ad Antonino Nastasi, 8 anni e 8 mesi ad Antonino Pace, 6 ani e 4 mesi a Vincenzo Pisciotta, 5 anni a Giuseppe Prinzivalli, 5 anni a Francesco Pulizzi, 12 anni ad Antonino Raia, 20 a Francesco Raia, 8 anni e 8 mesi a Tiziana Rallo, 4 anni e 4 mesi a Vito Rallo, 6 anni a Vincenzo Rallo, 6 anni e 8 sei a Carmelo Salerno, 5 anni e 8 mesi a Giuseppe Salerno, 5 anni e 4 mesi a Giuseppe Speciale, 18 anni a Vincenzo Spezia, 4 anni e 4 mesi a Francesco Stallone, 4 anni e 2 mesi a Rosario Stallone, 6 a Michele Vitale.

Il gup ha anche condannato gli imputati a risarcire il danno alle parti civili: il Comune di Campobello di Mazara, l’associazione antiracket Alcamese G. Stellino, l’associazione antiracket di Trapani, Codici Sicilia, Codici Onlus, il centro studi Pio La Torre, il Comune di Castelvetrano.

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