Max Ferrigno, Mise-en-scène di un artista dispettoso: il libro dedicato all’artista New Pop

Un volume che racconta dieci anni di percorso artistico di Ferrigno, artista piemontese di nascita ma palermitano d’adozione, già disponibile negli store fisici e online

max ferrigno

Si chiama “Max Ferrigno, Mise-en-scène di un artista dispettoso” il libro sulla vita e sulla carriera dell’artista piemontese d’origine ma palermitano d’adozione che, pubblicato dalla Serradifalco Editore, è già disponibile in tutti gli store online e nelle librerie. Un volume che scritto dalla curatrice e storica dell’arte Laura Francesca di Trapani racconta l’artista New Pop e il suo percorso di ricerca, in capitoli che, pagina dopo pagina, scandiscono le diverse fasi legate alla creatività di Ferrigno.

Max Ferrigno, Mise-en-scène di un artista dispettoso

Un libro che è frutto di un dialogo sincero tra l’autrice e l’artista, iniziato diversi anni addietro con la mostra School girl nella galleria palermitana Giuseppe Veniero Project nel 2018, che ripercorre gli ultimi dieci anni di carriera dell’artista tra scelte di vita personale ed evoluzione artistica. Dalla fascinazione per l’opera di Murakami che gli regala una nuova e decisiva visione pittorica, “iniziandolo” a quella che negli anni si afferma come percorso artistico, alle suggestioni nipponiche di un universo basato su una cultura dell’effimero mediato però da uno sguardo occidentale, nutrendosi dalla riemersione di quella cultura televisiva e fumettistica (anime) anni 80 decisamente pop. Un lavoro monografico completo, di rimandi, di analisi, di storie e personaggi, reali o disegnati, che hanno contribuito a creare questo “circus” (volendo utilizzare il titolo di uno dei suoi cicli pittorici) di personaggi che si avvicendano sulla tela di Ferrigno.

“Raccontare l’artista attraverso le opere, attraverso la sua vita, le scelte personali, le sue ispirazioni. Parlare delle tecniche di lavoro, focalizzarsi sul processo creativo e dirigere una riflessione sull’arte, sul suo mercato e soprattutto analizzare il rapporto con il collezionismo, che nella ricerca di Ferrigno è un dato imprescindibile”, spiega l’autrice Laura Francesca di Trapani. “Ho scelto di raccontare un’ opera d’arte, di raccogliere la testimonianza di un artista contemporaneo e di farlo attraverso una scrittura che guardasse alla critica d’arte certamente, ma con un taglio narrativo, per poter raggiungere più lettori e rendere ricerca artistica contemporanea più accessibile”.

“Abbiamo cosi scoperchiato un mondo, in cui vita e arte diventano una sola visione. A cui si aggiunge il dato prezioso che questo libro offre, di poter regalare al lettore un racconto che si svolge oggi, a cui possiamo tutti prendere parte”.

“Un progetto del tutto nuovo”

La copertina del libro riporta un’opera dello stesso Max Ferrigno, nella quale due giovani ragazze si guardano imbarazzate e stupite, tra gocce di sudore e saliva, come a prendere atto di un gesto improvviso, ma forse a lungo sognato e sperato: un bacio. Il repentino distacco, tra le due, è placato e addolcito da un attimo di sospensione temporale, quasi fosse la scena di un cartone animato giapponese.

“Sono felice che con l’occasione di raccontare 10 anni del mio percorso, Laura stia raccontando, in effetti, la vita ed il lavoro di molti artisti del nuovo millennio, puntando il focus su una professionalità poco conosciuta”. Così spiega Max Ferrigno.

“Questo è un progetto del tutto nuovo che si innesta in una più ampia e consolidata produzione di libri d’arte e di fotografia d’autore – spiega l’editore Giovanni Serradifalco -. Il libro, infatti, inaugura una collana composita di testi monografici riguardanti alcune delle personalità più interessanti dello scenario artistico nazionale e internazionale”.

“Ciascun volume – sottolinea l’editore – assurge al compito di soddisfare un sapere specifico e settoriale; ad esempio la corrente artistica New Pop, con un linguaggio limpido e fluido, appositamente pensato per un pubblico di lettori ampio e variegato. Un ricco apparato illustrativo, inoltre, consente di osservare gli spunti creativi e le risonanze sociali che hanno condotto l’artista a dare forma al proprio lavoro”.

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