Laura Bonafede e le lettere d’amore a Messina Denaro: “Mi manca tutto, anche guardare un film assieme”

La maestra è accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa Nostra

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Dopo l’arresto di Laura Bonafede, figlia dello storico boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, viene reso noto il contenuto di alcune lettere che la donna aveva scritto a Matteo Messina Denaro. Si tratta di lettera d’amore, dalle quali si evince il rapporto tra i due, nonostante la maestra fosse sposata con un killer ergastolano. Per indicare i luoghi dei loro incontri usa i termini cifrati quali “tugurio” e “limoneto”.

“Il tugurio: stavamo bene in quel posto – si legge in uno dei messaggi – sì ero felice di trascorrere quel tempo insieme”. “Una volta, al limoneto mi dicesti che al ritorno di Uomo (il padre della donna poi morto, ndr) e, successivamente, di Bamby (il marito della donna detenuto, ndr) la nostra Amicizia si interrompeva”, recita un altro biglietto. La donna parla di sé al maschile  e prosegue: “Ricordo, che ti risposi che non ne vedevo il motivo. Mi ero quasi offeso per il tuo dire, come se la nostra Amicizia era per me una sorta di tappabuchi, un passatempo”. “Come se io avessi instaurato quell’Amicizia perché non sapevo stare da solo. Caro Amico Mio io da solo ci so stare benissimo, credo che lo hai capito che non mi interessa la compagnia di nessuno. Si, mi sono sentito un traditore però anomalo ma sempre traditore ed intruso. Ma è da tanto che non provo più questi sentimenti. Penso che ci apparteniamo, nel bene o nel male ci apparteniamo e questo è un dato di fatto”.

Laura Bonafede a Messina Denaro: “Mi manca tutto”

Un altro biglietto della donna risale al dicembre del 2022. Gli incontri col boss, secondo gli inquirenti, erano stati impediti dalla malattia della figlia. “Avevo pensato che avrei avuto un po’, anzi molto tempo per me e poter stare con te in modo “rilassato” e invece tutto il contrario”, scrive così Laura Bonafede.

Un’altra lettera del 2 gennaio recita, invece: “In televisione c’è il Re Leone, mi sarebbe piaciuto vederlo con Depry (soprannome del boss al quale Bonafede scrive fingendo di parlare di un terzo) e ridere insieme alla frase: “Io rido in faccia al pericolo e il pericolo è il mio mestiere”. Mi manca tutto, anche guardare un film assieme”. Nel corso delle indagini, tra l’altro, è stata rinvenuta l’impronta digitale del pollice destro di Laura Bonafede su uno dei dvd presenti nell’ultimo covo di Matteo Messina Denaro.

La gelosia verso Lorena Lanceri

“Abbandonarti: ne abbiamo già parlato una volta. Volevo mentalmente allontanarmi perché ho sofferto troppo. Non puoi nemmeno immaginare quel che ho provato. E dire che qualche reazione l’hai vista. Il non vederci più e il non aver avuto notizie hanno fomentato la rabbia e la delusione. Vedi che io ti conosco e ti prego non ne voglio parlare, si risveglia il dolore”. Così si legge in un’altra lettera della Bonafede, gelosa di Lorena Lanceri, anche lei arrestata per favoreggiamento nelle scorse settimane. Il nome in codice di quest’ultima è Tramite: “Devo dirti allora che me lo hai chiesto tu se potevi fare un giro con Tramite? Lasciamo stare il telo macchiato che poteva essere un’illazione. Ma il salire in auto nella piccola stradina. Te lo ripeto: io ti conosco. È vero sai recitare, ma capisco quanto sei coinvolto quando parli di qualcuno”.

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