Alle isole Eolie la diciassettesima edizione del Salina Doc Fest – Donna Oltre Confini

Salina

Al festival fondato e diretto da Giovanna Taviani,  proiezioni, incontri, spettacoli dal vivo e l’Omaggio ad Agnès Varda. Tra gli ospiti e premiate la cineasta iraniana cineasta Firuozeh Khosrovani, la regista e attrice Valeria Golino con Francesca Marciano, sceneggiatrice della nuova serie tv Sky Original, L’arte della gioia. Si tiene dal 14 al 17 settembre 2023 la diciassettesima edizione del Salina Doc Fest – Donna Oltre Confini, fondato e diretto da Giovanna Taviani.

Il festival del documentario narrativo che si tiene nella perla delle Isole Eolie, dedicato alla donna e alle donne, si svolge con proiezioni, incontri, spettacoli dal vivo, degustazioni di vini locali.

Il festival avrà una preview a Roma il prossimo 4 agosto, con la conferenza stampa alle ore 11:30 alla Sala Santa Rita da Cascia in Campitelli in cui saranno svelati il programma completo e tutti gli ospiti, alla presenza del documentarista francese Nicolas Philibert (Nel paese dei sordi; Essere e avere). Alle ore 21:00 Philibert presenterà quindi al pubblico il suo ultimo film On the Adamant all’Arena Nuovo Sacher di Largo Ascianghi.

Durante la serata l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, consegnerà a Philibert la Medaglia di Roma. Il film, vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale 2023 racconta il grande lavoro di un centro per malattie mentali per adulti che galleggia sulla Senna a Parigi. Classe 1951, il regista, fotografo, montatore Nicolas Philibert inizia la carriera nel cinema nel 1973 come assistente alla regia e scenografo per Alain Tanner, Claude Goretta e altri. Nel 1978 realizza con Gérard Mortillat il lungo documentario La voix de son maitre.

Nel 1989 gira La ville Louvre, mentre Nel paese dei sordi (1992) impone il regista come uno dei più originali del nuovo cinema francese. Successivamente ha diretto Un animal, des animaux(1994), Le moindre des choses (1996), Qui sait? (1998). Nel 2002 ha presentato Essere e avere, fenomeno di incassi in Francia. In seguito dirige i documentari La maison de la radio (2013), In ogni istante (2018), sulla professione infermieristica, e Sur l’Adamant (2023), premiato con l’Orso d’Oro alla Berlinale.

Programmato vario, al centro la figura della donna

Nel programma di settembre, come sempre variegato e quest’anno focalizzato sulle donne, il festival si onora di presentare un Omaggio ad Agnès Varda, regista, sceneggiatrice e fotografa belga, esponente di spicco della Nouvelle Vague. Nell’ambito del Focus Donne e Iran, spicca la presenza della cineasta Firuozeh Khosrovani, che sarà premiata con il Premio Irritec. “Onorata di consegnare a Firouzeh Khosrovani il Premio Irritec  afferma Giulia Giuffré, Board Member & Sustainability Ambassador del Gruppo industriale  che con arte, coraggio e determinazione, attraverso il documentario narrativo ha dato voce ad un’intera generazione. Perché la storia iraniana e le sue complessità sociali, tra cui le condizioni delle donne, sono lo specchio di una più ampia realtà“.

Come omaggio alla cineasta iraniana saranno proiettati i film da lei diretti Rough Cut (2007),  Profession: Documentarist (2014), Fest of Duty (2014) e Radiografia di una famiglia (2020), introdotti e presentati con la regista da Antonio Pezzuto e Paola Cassano. Firuozeh Khosrovani sarà anche protagonista di un incontro pubblico, moderato da Anna Maria Pasetti. Studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, Firuozeh Khosrovani ha conseguito un diploma di giornalismo a Teheran, dove, il 10 maggio del 2022, è stata arrestata senza una ragione con la collega Mina Keshavarz. Nei suoi documentari ha esplorato l’immagine delle donne tra il vecchio regime (quello dello Shah) e la Repubblica islamica instaurata dopo la rivoluzione.

Al festival sarà presente l’attrice, regista e sceneggiatrice Valeria Golino, che sarà insignita del Premio SIAE – Sguardi di Cinema, nato nel 2017 per dare un valore istituzionale all’attenzione che il festival del documentario riserva ogni anno al cinema di finzione più vicino alle sue tematiche. Nelle scorse edizioni sono stati premiati Danilo Monte e Laura D’Amore, Alice Rohrwacher, Claudio Giovannesi, Ficarra e Picone, Francesco Bruni, Leonardo Di Costanzo e Valia Santella.

A consegnare il premio sarà Roberto Razzini, Consigliere di Gestione SIAE e Managing Director di Sony Music Publishing. Valeria Golino sarà quindi omaggiata con la proiezione – introdotta dal critico Enrico Magrelli – del film Miele, sua opera prima come regista, presentato Festival di Cannes 2013 nella sezione Un Certain Regard. Con lei, Francesca Marciano, che riceverà il Premio Ravesi –

Dal Testo allo Schermo, sceneggiatrice di L’Arte della Gioia serie Sky Original diretta da Valeria Golino, girata in Sicilia e ispirata all’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza, la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto. Golino e Marciano saranno protagoniste di un incontro pubblico, moderato sempre da Enrico Magrelli. Miele è la storia di Irene (interpretata da Jasmine Trinca), soprannominata Miele, trentenne che aiuta segretamente i malati terminali con l’eutanasia, offrendo loro sempre la scelta di poter interrompere il processo.

Un riconoscimento a Valeria Golino all’impegno e al successo del suo lavoro come regista. Il Premio SIAE è nato nel 2017 per dare un valore istituzionale all’attenzione che il festival del documentario riserva ogni anno al cinema di finzione più vicino alle sue tematiche. Nelle scorse edizioni sono stati premiati Danilo Monte e Laura D’Amore, Alice Rohrwacher, Claudio Giovannesi, Ficarra e Picone, Francesco Bruni, Leonardo Di Costanzo e Valia Santella.

 

Tre i premi finali per i documentari in concorso: il Premio Palumbo Editore al Miglior documentario, il Premio Mediafenix al Miglior montaggio e il Premio Signum Studenti Dams Roma Tre e Isa Conti Lipari al documentario più votato dagli studenti.

“Isola come metafora femminile”

Continua il nostro discorso sull’Isola come metafora femminile  sottolinea la direttrice artistica Giovanna Taviani  il cui unico confine è il mare. Nel nuovo concept realizzato da QMI Stardust, dalle acque profonde delle Isole Eolie emerge un’isola che ha i contorni mutevoli e fuggenti di una donna: è l’isola di Salina, detta anche Didyme, che nel greco antico significa gemella, per i due coni di vulcano che la attraversano e che visti dal mare sembrano i seni di una dea supina emersa dall’acqua, con lo sguardo rivolto verso un nuovo orizzonte di libertà.

L’urgenza del tema nasce da nasce da una riflessione su quanto sta accadendo oggi nel mondo, a cominciare dalla nuova rivoluzione iraniana, il cui slogan Donna Vita Libertà restituisce alle donne un ruolo di protagonismo attivo per un rinnovamento globale della società in senso democratico. Alla cinematografia femminile iraniana e alle sue protagoniste il Salina Doc Fest dedicherà un Focus Donne e Iran, nella speranza, e nella convinzione, che l’unico modo per aiutare il movimento delle donne iraniane è parlare di loro. Non farle sentire sole“.

 

Realizzato nell’ambito del Patto per lo Sviluppo della Regione Siciliana (Patto per il Sud) FSC 2014-2020 REGIONE  SICILIA, SICILIAFILM COMMISSION, MIC, AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE, SENSI CONTEMPORANEI

Con il sostegno di MIC e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.
Con il patrocinio di COMUNE SANTA MARINA SALINA e COMUNE MALFA
Main Partner sono Gualapack, Irritec (Main Eco Partner), Omi-Fer,
Main Technical Partner e Special Technical Partner sono Media Fenix e Salina Isola Verde. Il Comitato Scientifico del festival è composto da Francesco D’Ayala, Agostino Ferrente, Fabio Ferzetti, Enrico Magrelli, Emiliano Morreale, Anna Maria Pasetti, Silvia Scola, Lidia Tilotta.

Il Comitato d’Onore è costituito da Cristina Comencini, Romano Luperini, Giorgio e Mario Palumbo, Paolo Taviani, Bruno Torri. Tra i sostenitori del festival, la direzione artistica ricorda con affetto Andrea Purgatori. Membro della SIAE e nel comitato scientifico del Salina Doc Fest, era stato più volte a Salina, protagonista di tanti dibattiti, ed è entrato nell’anima dell’isola e dei salinari.