In Sicilia sempre più anziani, la natalità scende ancora: l’allarme della CISL

Anziani

In Sicilia sono più gli anziani che i giovani. Su un totale di 4.814.000, la popolazione anziana (65 anni e oltre) è pari a 1.100.270.

La popolazione attiva è prevalentemente formata da anziani

A far comprendere la centralità del ruolo degli anziani è anche l’indice della popolazione attiva, che rappresenta il grado di invecchiamento in età lavorativa.

In Sicilia il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età attiva (40-64 anni) e quella più giovane (15-39) è di 130,4 (130 ogni 100 giovani) così come il dato dell’indice di ricambio della popolazione attiva, vale a dire il rapporto percentuale tra la fascia che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19), che è di 133,5. Questi dati affermano che coloro che lavorano sono più avanti con l’età.  

Fondamentale, nell’analisi, è anche l’indice di dipendenza strutturale che rappresenta il rapporto percentuale tra il numero degli over 65 e i giovani fino ai 14 anni, che dimostra come nel 2023 ci sono 56,6 individui a carico ogni 100 che lavorano.

Ad aggravare la statistica anche la percentuale di nati, che, in Sicilia, ha subito un ulteriore calo del 3% nel 2023.

Gli anziani come risorsa

Tutti questi dati sono stati al centro del convegno “Gli anziani risorsa per la famiglia, per la società e il Paese” organizzato dalla Fnp Cisl che si è svolto a Palermo presso l’hotel San Paolo Palace di Palermo.

Sale l’età media, che si attesta attorno ai 45 anni e l’indice di vecchiaia nel 2023 è stato 172, questo vuole dire che ci sono 172 anziani ogni 100 giovani e scende l’indice di natalità in modo costante ormai da 20 anni, oggi segna 7,6.

La vecchiaia non è un tempo da temere sentendolo vuoto e inutile, ma è un tempo che può dare ancora molti frutti – ha affermato Maria Rosaria Aquilone segretaria generale Fnp Cisl Sicilia -. Proprio la sensibilità maturata con gli anni, la capacità degli anziani di cogliere pensieri non espressi, la loro inclinazione a dare attenzioni sono un vero patrimonio di ricchezza, ma fonte inesauribile. Oggi che gli anziani rappresentano una quota consistente della popolazione, oltre il 25%, bisogna non solo pensare ad un patto intergenerazionale ma anche a migliorare le politiche sociali a favore di questa importante fetta della popolazione. L’alleanza fra le generazioni è indispensabile per costruire il futuro, una società solidale e che stia vicino alle persone qualunque età esse abbiano”.

Ad intervenire sono stati il segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio, il professore emerito del Dipartimento di Statistica e metodi quantitativi dell’Università di Milano, Gian Carlo Blangiardo, il vicepresidente dell’associazione Nonni 2.0 Giuseppe Zola e Monsignor Michele Pennisi Arcivescovo Emerito di Monreale.  

Necessarie nuove politiche di inclusione

Per Cappuccio, segretario generale Cisl Sicilia: “Gli anziani sono assolutamente una risorsa e lo sono ancora di più per questa regione. Per questo abbiamo chiesto al governo regionale di discutere insieme di tutte quelle politiche e azioni che hanno una ricaduta sugli anziani, le politiche sanitarie, della non auto sufficienza, della fragilità e relative alla famiglia, che bisogna sostenere di più. Bisogna coniugare tutte queste priorità nel sistema di welfare e serve avviare una discussione su un patto forte tra gli anziani e le nuove generazioni, sostenendo entrambi. Del resto, le risorse come il PNRR e i fondi comunitari, ci sono.  Bisogna avere visione chiara di rilancio e stiamo lavorando a tal proposito e per questo continueremo ad incalzare il governo regionale”.

A concludere è stato Emilio Didoné segretario generale Fnp Cisl nazionale. “La rilevanza della presenza degli anziani all’interno della famiglia è un dato acclarato. Il loro bagaglio di esperienze di vita e saggezza, insieme all’aiuto materiale che danno alle proprie famiglie, ci dà il senso di quanto sia importante l’apporto ed il sostegno che sono capaci di dare anche alla società ed all’intero Paese dove risulta più che mai necessario garantire i diritti degli anziani ed il loro rispetto in ogni situazione, con un’assistenza sociosanitaria responsabile. La loro presenza – ha aggiunto il segretario nazionale Fnp Cisl – risulta oramai fondamentale per l’aiuto che danno ai figli e per la cura dei nipoti, che si traduce in un significativo risparmio per le famiglie, sopperendo così ad un welfare inefficiente o comunque carente e quindi non in grado di rispondere ai bisogni di una società che cambia”.

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