Il “silenzio della discordia” e la polemica sul 23 maggio, Maria Falcone risponde: “La memoria non è un cronometro”
Il silenzio anticipato di circa dieci minuti all’albero Falcone ha fatto esplodere le tensioni attorno alla commemorazione del 33esimo anniversario della strage di Capaci.
Si chiudono nel segno della polemica le commemorazioni per il 33esimo anniversario della strage di Capaci. Ieri il tradizionale silenzio all’albero Falcone, in via Notarbartolo, con lo stupore di tutti è stato anticipato di circa dieci minuti rispetto all’orario in cui si consumò l’esplosione che nel 1992 mise fine alle vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
L’orario delle 17.58 per la prima volta non è stato rispettato, il minuto di silenzio è stato eseguito verso le 17.48. Un elemento che è andato a coronare le tensioni che già da tempo si respiravano nella nascita di un “contro-corteo” che, parallelamente alla manifestazione ufficiale organizzata dalla Fondazione Falcone, ha preso a marciare con partenza da piazza Verdi in direzione di via Notarbartolo.
“Un’offesa e un tradimento verso la città di Palermo”
“Anticipare di dieci minuti il minuto di silenzio della Strage di Capaci è una cosa inaudita e vergognosa. Come realtà promotrici del corteo antimafia che ha attraversato la città di Palermo, Attivamente, Our Voice, Giovani Cgil Palermo, Udu Palermo, Collettivo Rutelli, Collettivo Sirio-Benedetto Croce, Sindacato Regina Margherita, prendiamo le distanze da questa azione della Fondazione Falcone”. Così recita una nota, che aggiunge: “Appresa la notizia abbiamo deciso congiuntamente di celebrare comunque il minuto alle 17:58 con il ‘silenzio d’ordinanza’ al megafono. Quanto avvenuto oggi sotto l’albero Falcone è un’offesa e un tradimento nei confronti di tutta la città di Palermo, che vuole fare memoria delle vittime di questa strage e chiede piena verità e giustizia”.
A rincarare la dose ci pensano i deputati palermitani del M5S Valentina D’Orso e Davide Aiello: “È francamente incomprensibile l’anticipo del minuto di silenzio tenuto oggi davanti all’albero Falcone in memoria della Strage di Capaci. Non era mai successo. In tantissimi lì presenti ci siamo stupiti”, recita una nota congiunta. “È invece più che comprensibile la sincera rabbia dei tanti studenti e delle associazioni dell’antimafia sociale che oggi in giro per Palermo hanno dato una formidabile prova di autentica passione per la legalità e per la giustizia – aggiungono -. Già due anni fa al corteo dei giovani fu impedito bruscamente di raggiungere via Notarbartolo. Quest’anno invece i ragazzi, loro malgrado, sono arrivati a cerimonia frettolosamente ed inaspettatamente conclusa. Perché fare un simile torto a chi voleva commemorare Giovanni Falcone con autentico coinvolgimento? I ragazzi, la vera speranza per il futuro dell’antimafia pura e sincera, hanno subito un torto. La loro rabbia va ascoltata, non allontanata. Una ragazza amareggiata ha detto: ‘Siamo qui per ricordare e non siamo stati accolti’. Questa è una sconfitta”.
La replica della Fondazione Falcone
“Non c’era alcun voglia di alimentare polemiche. É vero, il silenzio del trombettista é arrivato con qualche minuto di anticipo su quel fatidico orario che da 33 anni ci ricorda il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i meravigliosi ed eroici uomini della scorta guidati da Antonio Montinaro. L’unica cosa che conta per davvero è l’essere stati uniti, insieme, per ricordare ancora una volta i nostri Eroi”. Questa la risposta alle polemiche da parte della Fondazione Falcone.
“La politica non c’entra nulla e chi tenta di strumentalizzare quei 7 o 8 minuti di anticipo commette un errore di valutazione. É così difficile comprendere che per chi – come noi- porta nel corpo e nell’animo quelle ferite non rimarginabili, le 17.58 del 23 maggio del 1992 scoccano e segnano ogni attimo della nostra vita da 33 anni? – conclude la nota – Per noi la memoria non è un cronometro ma impegno in ogni attimo della nostra vita”.