Il procuratore di Palermo: “Cosa Nostra? Si sta buttando nei subappalti e nel turismo”
Nuovi business per la malavita siciliana e le sue diramazioni. Cosa Nostra starebbe cambiando o aggiornando i suoi piani economici, a lanciare l’allarme il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, al quotidiano La Stampa. Il clan siciliano si starebbe interessando a nuovi settori che non mai stati così centrali per Cosa Nostra.
Il pm palermitano ha sottolineato come la lente di Cosa Nostra si sta gettando su particolari settori dell’Isola: “Come il boom turistico in Sicilia. Se lo sviluppo è caotico e non governato, l’organizzazione cerca di inserirsi lì”. Sul fronte normativo, il magistrato spiega: “Le organizzazioni criminali si infiltrano dove c’è opacità, contraddizione”. Un esempio? “I subappalti a cascata. La prevenzione si è attenuata e le piccole imprese mafiose riescono a infiltrarsi proprio in quel settore”.
“Quale è la soluzione? Bisognerebbe individuare dei tetti più severi oltre ai quali il subappalto non può essere a cascata”, spiega il pm palermitano. Nell’intervista De Lucia esprime anche la sua contrarietà sulla riforma della separazione delle carriere in magistratura: “Non è una riforma della giustizia, ma della magistratura – sostiene – Separare le carriere non sposta di un giorno la durata dei processi. Inoltre, la separazione tra pubblico ministero e giudice già c’è”.
Il riferimento è al fatto che attualmente è possibile passare dal ruolo di giudicante a requirente e viceversa solo una volta durante la carriera. “Con le modifiche proposte, invece, si avrà un pubblico ministero senza responsabilità. Questa riforma porta o a un pubblico ministero incontrollato o, in futuro, controllato dall’esecutivo”,