Il pentito Mutolo in via D’Amelio: “Imbarazzato? Sono stato invitato dal fratello di Borsellino”

Il boss pentito, presente alla commemorazione di Borsellino, ha avuto incontri-scontri con alcuni familiari di vittime di mafia

Mutolo

Il pentito di mafia Gaspare Mutolo il 19 luglio si è presentato a sorpresa in via D’Amelio durante la commemorazione per la strage in cui furono uccisi, 31 anni fa, il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. La manifestazione, organizzata come ogni anno dalle Agende rosse presiedute da Salvatore Borsellino, fratello del giudice, si è tenuta alla presenza di familiari di vittime della mafia, magistrati e numerosi componenti della società civile.

In una intervista esclusiva all’Adnkronos, Mutolo ha spiegato come mai si trovasse in via D’Amelio e se questo lo avesse imbarazzato: “E perché dovrei provare imbarazzo per essere andato in via D’Amelio a commemorare il giudice Paolo Borsellino? Assolutamente no. Io sono stato invitato da Salvatore Borsellino e ho accolto molto volentieri il suo invito. Ero guardato a vista da due ‘angeli custodi’ della Questura che non mi abbandonavano un attimo. Ero felice”.

Per Mutolo è andato tutto bene, ma i parenti delle vittime lo hanno contestato

Mutolo ha raccontato: “Mentre ero lì ho salutato Salvatore Borsellino che è sceso dal palco per stringermi la mano. Le guardie attorno erano tutte cortesi. Ci siamo seduti a parlare con Borsellino. Dopo un quarto d’ora sono arrivati dei giornalisti e si sono portati via Salvatore per fare delle interviste. Io sono rimasto seduto tranquillamente”. Poi ha aggiunto: “Ho visto il giudice Roberto Scarpinato e ci siamo dati la mano. Io l’ho visto e l’ho chiamato ‘Dottore Scarpinato’ e lui si è avvicinato e mi ha dato la mano sorridendomi. Qualcuno ci ha scattato la fotografia”.

Probabilmente però non è andato tutto così liscio. Claudio Burgio, figlio adottivo di Giuseppe La Franca, vittima innocente di mafia, ha detto di averlo cacciato da via D’Amelio al termine di un’animata discussione. Burgio ha ricordato che Mutolo, in una delle ultime puntate di “Non è l’Arena”, su LA7, aveva detto che il piccolo Claudio Domino, ucciso nel 1986 in circostanze mai del tutto chiarite, era morto perché testimone di avances nei confronti della madre, Graziella Accetta. E quest’ultima si era detta offesa dalle parole di Mutolo.

Mutolo contestato anche dalla mamma di Claudio Domino

Per questo il collaboratore di giustizia, oltre che con Claudio Burgio, ha avuto uno scontro anche con i genitori di Claudio Domino, presenti alla commemorazione. Questi l’avrebbero apostrofato gridandogli: “Ci devi dire dove ci siamo incontrati, quando ci siamo visti”. Inoltre Graziella Accetta, raccontando questo “incontro”,  ha specificato che era stata “pesantemente offesa” da Mutolo. “Mi ha detto per ben tre volte lecca c… davanti a tutti – ha raccontato la donna -. Io e tutti i familiari delle vittime innocenti di mafia avevamo il diritto di cacciarlo via quel giorno, giorno di ricorrenza della strage dove furono dilaniati il dottor Borsellino, Emanuela Loi, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina, Agostino Catalano e Vincenzo Li Muli. Ricordiamoci che lui e i suoi degni compari brindarono con champagne e caviale il 19 luglio del 1992″.