Il bimbo morto a Sharm nel 2022 fa poteva essere salvato: indagato il medico del resort

L’autopsia svolta in Italia è arrivata alle stesse conclusioni di quella già compiuta in Egitto: “Il ricovero in ospedale del bambino avvenne con grave ritardo e solo quando ormai le sue condizioni di salute erano compromesse”

Il piccolo Andrea Mirabile, 6 anni, è morto il 2 luglio dell’anno scorso, mentre era in vacanza con i suoi genitori in un resort di Sharm el Sheikh. La causa del decesso sarebbe una “gastroenterite acuta di origine ignota”. Lo ha accertato l’autopsia svolta in Italia, che è arrivata alle stesse conclusioni di quella già compiuta in Egitto. Una infezione che non gli sarebbe stata fatale se il medico dell’ambulatorio che si trova nella struttura alberghiera lo avesse mandato subito in ospedale, e non con ore di ritardo. Secondo i periti, sia italiani che egiziani, “il ricovero in ospedale del bambino avvenne con grave ritardo e solo quando ormai le sue condizioni di salute erano compromesse”.

I medici legali rimarcano che “la morte fu una conseguenza della disidratazione dovuta a una forte dissenteria”. Per questo motivo il dottore è indagato in Egitto, mentre il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Vittorio Coppola, che hanno coordinato l’inchiesta palermitana, hanno chiesto l’archiviazione del fascicolo.

Archiviazione in Italia per non allungare l’iter giudiziario

La richiesta di non procedere in Italia è dovuta ad una scelta tecnica. Infatti per poter processare in Italia il medico egiziano del resort ritenuto responsabile dell’omicidio colposo del bambino, occorrerebbe chiederne l’estradizione. Questo comporterebbe complicazioni e l’allungamento dei tempi. Quindi, visto che il dottore è già indagato in Egitto e lì sarà senz’altro processato, non avrebbe alcun senso prolungare l’iter giudiziario. L’avvocato Mario Bellavista dello studio Giambrone&Partners che assieme al collega Alessandro Gravante rappresenta la famiglia, ha detto: “La richiesta di archiviazione è arrivata oggi. Siamo in attesa di valutare le motivazioni nei prossimi giorni, ma si presume che la Procura abbia ritenuto competente la giurisdizione egiziana per accertare eventuali responsabilità penali”.

Il padre, trasportato in aereo a Palermo, si è salvato

Andrea e i suoi genitori cominciarono a stare male qualche giorno dopo l’arrivo in Egitto. Un’intossicazione alimentare, dissero i medici dell’ambulatorio. La madre del piccolo, incinta di 4 mesi, ebbe sintomi lievi, mentre le condizioni del figlio e del marito peggiorarono rapidamente. Andrea morì subito dopo l’arrivo all’ospedale internazionale di Sharm, dove invano si tentò di rianimarlo. Il padre fu trasportato a Palermo qualche giorno dopo con un aereo messo a disposizione dalla compagnia con cui la coppia aveva stipulato un’assicurazione medica prima della partenza e portato al Policlinico in Rianimazione con gravi problemi renali. Venne curato e dimesso qualche giorno dopo.

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