Giovanni Barreca è sicuro: “La mente del male è stata Sabrina Fina, li ha uccisi lei”

Secondo Barreca il ruolo di Carandente, soggiogato dalla personalità della donna, sarebbe stato quello di esecutore

Barreca

Durante la perizia di parte condotta dall’avvocato Giancarlo Barracato con la collaborazione dello psichiatra Alberto Caputo e della criminologa Roberta Bruzzone, Giovanni Barreca ha avuto modo di raccontare la sua versione sugli orrori avvenuti nella villetta di Altavilla. Lo ha fatto con una esposizione lucida e precisa, interrotta ogni tanto da alcuni deliri tipici dei fanatici religiosi. Ma anche dalle lacrime, perché vorrebbe riabbracciare la figlia che, attualmente, è rinchiusa in una sezione di un carcere femminile fuori dalla Sicilia.

È stata la criminologa Roberta Bruzzone a svelare i particolari del drammatico racconto di Barreca, riportati dal Giornale di Sicilia, nel corso di due trasmissioni televisive di cui è ospite fissa. Ha detto che Giovanni Barreca ha ricostruito i fatti accaduti accusando Sabrina Fina di essere la ‘sacerdotessa del male’. La donna, avvalendosi dell’appoggio del compagno Massimo Carandente lo avrebbero spinto a commettere gli omicidi della moglie Antonella e dei figli Kevin e Emanuel di 16 e 5 anni.

Sabrina fina regista degli orrori

Stando a quanto ha detto Barreca, sarebbe stata lei, Sabrina Fina, a far bere del detersivo ad Antonella Salamone, per poi, assieme agli altri, picchiarla fino a ucciderla. Poi lo avrebbe convinto a bruciarne il corpo, perché questo era il funerale giusto per chi era dominato dal diavolo. Barreca ha anche raccontato che quando il piccolo Emmanuel aveva cominciato a piangere,  era stata Sabrina a dire che era posseduto, e che bisognava bloccarlo a letto con le catene. Il piccolo per tre giorni era stato torturato, e quando alla fine era morto di stenti, la donna avrebbe ordinato di coprirlo con un lenzuolo bianco perché, a suo dire, da lì a poco sarebbe risorto.

L’escalation che ha portato al massacro

La Bruzzone in tv ha anche spiegato che era stata Antonella, che condivideva con suo marito una estrema passione religiosa ad avvicinare la coppia sui social, per partecipare a comuni momenti di preghiera, anche assieme ad altre persone. In seguito, però, la situazione sarebbe cambiata rapidamente per l’atteggiamento di Sabrina Fina. Secondo Barreca, il primo contatto con i due ‘fratelli di Dio’ risalirebbe a gennaio e già allora ci sarebbe stato il primo esorcismo per ‘liberare’ i suoi figli maschi. Poi, però, si sarebbe incrinato qualcosa nel rapporto tra Antonella e Sabrina. La moglie avrebbe cominciato a manifestare fastidio nei confronti dell’altra che, a sua volta, l’avrebbe presa di mira sostenendo che il demonio si fosse impossessato di lei.

Questo sarebbe stato l’inizio di una escalation che ha portato al massacro di parte della famiglia. Barreca ha ripetuto che mentre si stava compiendo la strage lui era come imbambolato, e che non aveva saputo opporre resistenza alla violenza che si stava consumando davanti ai suoi occhi. Il ruolo di Massimo Carandente sarebbe stato quello di un esecutore, anche lui soggiogato dalla personalità della donna come gli altri protagonisti della tragedia.