Furto di energia elettrica, controlli a tappeto a Palermo: scovati altri 13 allacci abusivi

Dopo le verifiche che nei giorni scorsi hanno portato alla luce 60 nuclei familiari che non avevano mai sottoscritto alcun contratto di fornitura di energia elettrica, ecco i nuovi controlli sul territorio

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Scovati 13 nuovi casi di furto di energia elettrica a Palermo e in provincia. Le verifiche svolte nei giorni scorsi tanto a Carini quanto in città, nei quartieri Brancaccio, Capo e Bonagia, hanno portato all’individuazione di 60 nuclei familiari che non avevano mai sottoscritto alcun contratto di fornitura di energia elettrica ma le cui abitazioni sono risultate ugualmente collegate alla rete di distribuzione Enel. Adesso i carabinieri hanno effettuato, insieme a tecnici dell’azienda, un nuovo servizio di controllo straordinario, scovando nuovi casi.

Furto di energia elettrica a Palermo e in provincia

I militari della stazione di Brancaccio hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo quattro uomini, tutti domiciliati in via Padre Annibale di Francia. Le loro abitazioni sarebbero state collegate abusivamente alla rete elettrica. Sempre a Palermo, in via Bennici, la stazione carabinieri “Scalo” ha accertato che otto abitazioni erano totalmente prive di contratti di fornitura elettrica.

In provincia, a Santa Flavia, i carabinieri hanno invece controllato numerosi esercizi pubblici e scoperto che un commerciante avrebbe collegato fraudolentemente il suo negozio di generi alimentari alla rete elettrica. Per lui, trattandosi di esercizio commerciale, sono scattate le manette. L’arresto è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese.

Tutti gli indagati, oltre ad essere chiamati a pagare il consumo stimato, risponderanno di furto aggravato, con una pena prevista, in caso di condanna, dai 2 ai 6 anni di reclusione.

È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente. La loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

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