Furto al Penny Market di via Sciuti, in arresto i due presunti autori: un terzo era stato preso in flagranza

Il colpo risale al 27 dicembre del 2022. Un 43enne romano, subito bloccato, è stato condannato in primo grado, a seguito di giudizio abbreviato, a 4 anni e 4 mesi di reclusione

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Furto pluriaggravato, resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento. Sono queste le ipotesi di reato che hanno portato ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere e dell’obbligo di dimora emessa dal gip di Palermo ed eseguita stamani dai Carabinieri del Comando Provinciale.  L’indagine, condotta dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia San Lorenzo, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare, a carico di tre soggetti. Si tratta di un 43enne romano e di un 52enne palermitano, che sarebbero responsabili, a vario titolo, di furto pluriaggravato e resistenza a pubblico ufficiale, nonché di un 31enne palermitano che avrebbe favorito il conterraneo nella fuga.

Il furto in via Sciuti

In particolare, i fatti risalirebbero alle prime ore del mattino del 27 dicembre del 2022, quando gli indagati avrebbero provocato l’esplosione, mediante due bombole di gas, della cassa continua blindata posta all’esterno del punto vendita Penny Market di via Sciuti n° 110, sottraendo 18mila euro.

Gli indagati si sarebbero poi dati alla fuga, occultando la somma all’interno di una Fiat 500L, noleggiata appositamente per il colpo. Illeggibili le targhe del mezzo, coperte con del nastro isolante nero. I militari del Nucleo Radiomobile di Palermo, attirati dal boato, hanno tentato di bloccare l’auto in fuga che, non rispettando “l’alt” intimato, ha effettuato pericolose manovre sfrecciando per le vie cittadine, fino a collidere con un’autovettura in sosta.

Uno dei complici, il 43enne romano, è stato subito bloccato e arrestato in flagranza di reato. Ad oggi si trova detenuto in carcere, condannato in primo grado, a seguito di giudizio abbreviato, a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Il tempestivo intervento delle autoradio dell’Arma ha permesso, inoltre, di recuperare i soldi asportati e restituirli all’esercizio commerciale.

Le indagini e gli arresti

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di accertare i rapporti di conoscenza pregressa tra i complici. Si è appurato che gli stessi si trovassero sul territorio palermitano già prima del periodo natalizio, con lo scopo di effettuare sopralluoghi presso esercizi commerciali dello stesso tipo al fine di scegliere l’obiettivo da colpire.

Inoltre, sono stati definiti i ruoli assunti durante il colpo dagli indagati, acquisendo a loro carico gravi indizi di colpevolezza. Il 43enne romano si sarebbe trovato a bordo della 500L insieme al complice arrestato, il 52enne palermitano, che, oltre a pianificare unitamente ai correi il furto, avrebbe detenuto, presso un immobile nella propria disponibilità le due bombole utilizzate per la deflagrazione. Nel corso del furto avrebbe poi svolto il ruolo di “palo” al fine di avvertire i complici dell’arrivo delle forze dell’ordine. 

Il 31enne, invece, non avendo concorso nel furto, si sarebbe prodigato ad aiutare il conterraneo nel sottrarsi alle ricerche. Sarebbe partito immediatamente da Lascari (PA) per andargli in soccorso e accompagnarlo nel Trapanese.

La misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del 43enne romano non è stata eseguita in quanto risulta essersi recato momentaneamente all’estero.

È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente. La loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.

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