Fragilità moderne: come la società alimenta i disturbi della psiche

Le fragilità psicologiche sembrano aver trovato un terreno fertile nella frenesia della quotidianità moderna. Fra agende serrate e aspettative sempre più alte, si moltiplicano quei momenti di smarrimento che, troppo spesso, restano chiusi dietro porte silenziose. E’ una realtà sempre più diffusa: oltre 16 milioni di italiani convivono con disturbi psicologici di varia entità, un dato che negli ultimi anni ha preso la via della crescita inarrestabile.
Ansia, stress, insonnia, depressione: sono i disturbi che costellano il panorama di un malessere profondo. A volte si nascondono dietro un’apparente normalità, altre emergono con la forza di un uragano. Si insinuano tra le vite dei giovani, dei professionisti, di chi si muove nell’apparente ordine del quotidiano, fino a farsi compagni scomodi ma persistenti.
La depressione, in particolare, resta una delle forme più insidiose di questo disagio diffuso, capace di colpire trasversalmente senza riguardo per età o contesto. Così come le tante sfumature dell’ansia, le ossessioni che condizionano i pensieri, o ancora i disturbi del sonno, che privano le notti della loro funzione più preziosa: il riposo.
Come ritrovare l’equilibrio e tornare alla serenità? La psicoterapia cognitivo-comportamentale rappresenta uno strumento efficace per affrontare con consapevolezza questi disturbi. Ne abbiamo parlato con il Dr. Giuseppe Scuderi, psicologo Palermo e specialista in psicoterapia cognitivo-comportamentale, per addentrarci con maggiore lucidità nel cuore di queste problematiche e coglierne, oltre le apparenze, le radici più profonde.
Di seguito un riassunto della nostra chiacchierata.
Il peso dell’ansia e dello stress nella società della performance
L’ansia è diventata una presenza stabile, capace di infiltrarsi tra le abitudini della vita quotidiana. Ogni giorno è una corsa a ostacoli, una sfida continua contro aspettative altissime e obiettivi che si spostano sempre un gradino più in alto. Si rincorre il successo, si teme il fallimento, si cerca di non restare indietro.
“Viviamo immersi in un costante bisogno di dimostrare qualcosa, e questo genera un’ansia di fondo che spesso ci accompagna anche nei momenti di riposo“, osserva il Dr. Scuderi. Una fotografia nitida di un malessere che si mimetizza perfettamente con la normalità.
Ansia e stress si insinuano anche nelle relazioni, nella gestione della famiglia, perfino nell’immagine che si prova a restituire agli altri. E così, giorno dopo giorno, alimentiamo una tensione latente che finisce per logorare le energie.
Insonnia: quando la notte diventa una tempesta di pensieri insistenti
La notte dovrebbe essere un rifugio, un porto tranquillo dove il corpo si abbandona al riposo e la mente si rigenera. Eppure, per molti, quel rifugio si trasforma in un labirinto senza uscita. Le ore scorrono lente, il silenzio si fa assordante, e i pensieri iniziano a rincorrersi come cavalli imbizzarriti, impedendo di chiudere gli occhi con serenità.
“Il cervello iperattivo fatica a spegnersi di notte: pensieri ricorrenti e preoccupazioni impediscono il riposo, creando un circolo vizioso“, spiega il Dr. Scuderi con chiarezza. È proprio così. Una giornata trascorsa a inseguire obblighi e responsabilità non si dissolve con il tramonto, anzi. Proprio quando la calma dovrebbe prendere il sopravvento, le tensioni trattenute esplodono in una tempesta di pensieri insistenti.
La trappola dell’isolamento emotivo
Uno dei grandi paradossi del nostro tempo è la solitudine. Viviamo immersi in una realtà iperconnessa: messaggi, notifiche, applicazioni digitali capaci di avvicinare chiunque in modo semplice e veloce. Eppure, nonostante questa apparente vicinanza, cresce silenziosa la distanza emotiva tra le persone. Una distanza sottile che però scava solchi profondi nell’anima.
“Il paradosso è che oggi possiamo comunicare con chiunque in ogni momento, eppure ci sentiamo più soli che mai“, osserva il Dr. Scuderi, cogliendo con precisione il nodo del problema. Non si tratta di mancanza di contatti, ma di qualità del legame umano. Ci si parla, sì, ma abbiamo perso l’abitudine all’ascolto.
Quando il controllo diventa ossessione
C’è chi dice che il bisogno di controllo sia un istinto naturale, quasi una bussola che ci orienta nel caos. Fin qui, nulla di strano. Ma quando il timone sfugge di mano, e la bussola gira a vuoto, il desiderio di governare ogni dettaglio si trasforma in una prigione senza sbarre.
“Il bisogno di controllare ogni dettaglio è una risposta alla paura di perdere il controllo in una realtà caotica“, sottolinea il Dr. Scuderi, la società moderna, con le sue continue incognite e variabili, alimenta questo terreno fragile. La mente, in cerca di rassicurazioni, si rifugia in rituali ripetitivi, in pensieri ossessivi, quasi fossero formule magiche capaci di tenere lontano il pericolo.
Il problema è che più si cerca la perfezione, più questa sembra scivolare via come sabbia tra le dita. Si finisce in un circolo vizioso fatto di dubbi continui e compulsioni che, anziché placare l’ansia, la alimentano. Controllare diventa l’unica ancora di salvezza, ma una ancora arrugginita, incapace di reggere il peso dell’inquietudine.
Il Dr. Giuseppe Scuderi è lo psicologo di riferimento a Palermo
Il Dr. Giuseppe Scuderi è lo psicologo di riferimento a Palermo per la terapia cognitivo comportamentale. Laureato con il massimo dei voti a Padova, ha messo a fuoco il funzionamento dei circuiti cerebrali nei pazienti bipolari eutimici, scavando nel dettaglio dei meccanismi che permettono alla mente di trovare equilibrio. Un percorso, il suo, che non si è mai fermato alla sola teoria. La pratica, per Scuderi, è stata da subito un banco di prova imprescindibile: dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale al lavoro come ausiliario forense, fino alle applicazioni più moderne come la realtà virtuale immersiva, usata per sostenere i percorsi clinici e riabilitativi.
“Rendere la terapia un percorso concreto, efficace e libero da barriere culturali è ciò che muove ogni mio intervento“, afferma con convinzione. E il suo impegno non si rivolge soltanto agli adulti: adolescenti, preadolescenti e genitori trovano nelle sue competenze una guida solida, capace di orientare anche nei momenti più confusi.