Festino di Santa Rosalia, il ricordo di Biagio Conte e del Beato Pino Puglisi: “Hanno sognato una Palermo migliore”

La 399esima edizione delle celebrazioni segna anche l’avvio dell’Anno Giubilare Rosaliano, contrassegnato da una serie di iniziative che coinvolgeranno le varie Circoscrizioni cittadine

festino

Presentato stamani, presso il Salone Filangieri del Palazzo Arcivescovile, il programma del 399° Festino di Santa Rosalia. La celebrazione tanto attesa dai palermitani è alla sua seconda edizione sotto la firma dell’amministrazione Lagalla e vede quest’anno una valenza in più, data la stretta connessione ai festeggiamenti del 2024, anno del quarto centenario dal ritrovamento delle reliquie della Santa.

Il tema “Rosalia è sogno, luce nella notte” apre inoltre le porte al ricordo di Biagio Conte e del Beato Pino Puglisi, due palermitani sognatori d’eccezione. 

Festino di Santa Rosalia, l’avvio dell’Anno Giubilare Rosaliano

Lunedì 10 Monsignor Corrado Lorefice incontrerà quindi i rappresentanti delle varie religioni, esperienza consolidata ormai da anni. Il sindaco Roberto Lagalla, nel pomeriggio, offrirà l’omaggio della cera alla Santa a Piazza Pretoria e successivamente, dai Quattro Canti e corso Vittorio Emanuele, si proseguirà alla volta della Cattedrale per la messa. Davanti alle ossa della Santa l’arcivescovo aprirà, quindi, l’Anno Giubilare Rosaliano, caratterizzato da diversi eventi: un’icona sarà consegnata ai parroci e potrà andare in pellegrinaggio nelle case. La stessa icona che è stata consegnata in conferenza stampa al sindaco Lagalla. 

Il ricordo di Biagio Conte e del Beato Pino Puglisi

“Abbiamo immaginato un festino che avesse rigore storico e la capacità di esercitare suggestione per quello che accadrà il prossimo anno”, spiega l’assessore alla Cultura Giampiero Cannella. Il carro, che presenta una Santa più vicina ai palermitani, è realizzato in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti, all’interno della Missione Speranza e Carità. A quest’ultima andranno le offerte raccolte durante il triduo e la processione.

“Abbiamo scelto questo percorso per ricordare due sognatori: Padre Pino Puglisi e Biagio Conte“, spiega ancora l’assessore. Il primo ha sognato “una città libera dalla peste della mafia”, fino all’estremo sacrificio; il secondo invece “una città più giusta”. 

Il percorso del carro partirà da Palazzo dei Normanni, dove iniziò storicamente la diffusione della peste a Palermo. Drappi scuri e il carro al buio saranno solo alcune delle modalità usate per una drammatizzazione dell’evento. Spazio a lamenti, invocazioni e preghiere, fino ai Quattro Canti dove subentrerà anche uno spettacolo acrobatico. A Porta Felice l’omaggio con gli artisti del Teatro Massimo al Beato Pino Puglisi e a Biagio Conte. Infine, lo spettacolo piromusicale.

Il bilancio di Lagalla: “Grati alla mano protettrice di Santa Rosalia”

“La ricorrenza della Santuzza segna il bilancio di un anno – ha esordito il sindaco Lagalla nel suo intervento -. Per noi del primo anno di lavoro e d’impegno, che ci auguriamo possa essere potenziato e migliorato. Siamo francamente grati a quella mano protettrice di Santa Rosalia che in questo anno ci ha guardato con sguardo misericordioso dandoci una mano importante nello svolgimento del nostro lavoro”. 

Lagalla ha posto l’accento sulla necessità di un “impegno corale e complessivo” in favore di Palermo, che “non può essere affidato solo alla volontà e al lavoro dell’amministrazione comunale”. “Dal 399° a tutto il 2024 si preparerà e si adotterà da gennaio un calendario di eventi e attività che vuole indurre alla riflessione e valorizzazione della narrazione storica, sociale e antropologica della devozione alla Santuzza”, anticipa il sindaco menzionando la messa di avvio dell’Anno Giubilare di lunedì. L’appuntamento sostituirà la messa del 13 mattina, che di solito si tiene a Palazzo di Città. “Questo per segnare una volontà di lavoro comune e di affidamento comune della città alla nostra protettrice e una identità di lavoro che ognuno interpreta all’interno della sua sfera di lavoro e competenze”, spiega. 

Il sogno non come mera contemplazione ma come “causa del nostro operare”: da qui l’omaggio a “testimoni alti, nobili e importanti”, come il Beato Pino Puglisi, per cui ricorre il 30esimo anniversario dell’uccisione per mano mafiosa, e di Fratel Biagio Conte, scomparso il 12 gennaio scorso lasciando un monito a prendersi cura di chi si trova nel bisogno.  

Nel 2024 cadrà anche “il 500esimo di San Benedetto il moro, compatrono della nostra città – spiega ancora Lagalla -. L’anno prossimo, quindi, una doppia opportunità di ispirazione e necessità di un confronto che sia socialmente aperto, plurale, inclusivo. Il Comune ha voluto immaginare, in questa logica di continuità, attività non solo nei tradizionali percorsi ma anche in alcune pazze significative della città“. Da qui il coinvolgimento delle Circoscrizioni e del territorio che si riflette anche nell’istituzione del Premio Genio di Palermo, che sarà conferito il 4 settembre, e che andrà – su proposta di fondazioni, singoli cittadini e gruppi di lavoro – a palermitani con un riconosciuto impegno in favore della città.

La Santuzza tra i palermitani come sognava Biagio Conte

«Fratello Biagio era devotissimo a Santa Rosalia – racconta Giacomo Mirto, coordinatore del progetto per la Missione
Speranza e Carità -, ci teneva molto che la statua del carro tornasse giù tra la gente. Quando il sindaco di Palermo
Roberto Lagalla ci ha fatto visita per portare gli omaggi alla tomba di Biagio Conte, abbiamo chiesto la possibilità di
realizzare il carro trionfale qui nella Cittadella del Povero e della Speranza. La proposta è stata accolta con entusiasmo,
così abbiamo potuto mettere a disposizione i nostri laboratori artigianali, oltre al lavoro dei fratelli della Missione al
fianco dei giovani professionisti dell’Accademia delle Belle Arti per la realizzazione di un carro che con emozione
vedremo sfilare insieme al sogno di Biagio.».

Festino di Santa Rosalia, Lorefice e la preghiera per Palermo

Cos’è la mafia se non un peccato che si struttura?“, chiede l’arcivescovo Corrado Lorefice nel corso del suo intervento. Padre Pino Puglisi, ucciso a Brancaccio il 15 settembre 1993, è un esempio di Dio che si muove tra gli uomini, che è vicino all’umanità. “Il peccato cerca di strutturarsi in forme di oppressione e potere che limitano la realizzazione degli esseri umani, nel volto di uomini e donne che diventano destinatari e strumenti di questo potere. Incapaci di riconoscere Dio nel volto degli altri”, prosegue l’arcivescovo.

“Quando è morto Biagio, ho ripetuto le sue parole – ha aggiunto nel ricordo del missionario laico -. Per lui era incomprensibile una città senza Dio. Ma non perché voleva guadagnare spazi di potere alla religione. Non capiva un città senza Dio, non la comprendeva”.

Monsignor Lorefice ha chiuso il suo intervento con una preghiera a Santa Rosalia in favore di Palermo. L’invito finale è a una “corresponsabilità d’amore per questa città che ancora oggi ha bisogno di essere curata nelle sue ferite e liberata in tutte le sue forme di oppressione”.

La “giovane” statua di Santa Rosalia tra realismo e contemporaneità

Verticalità e orizzontalità si incontrano in questo Festino che porta in sé il messaggio di eroi della nostra terra come
Biagio Conte e padre Pino Puglisi in una semantica che unisce al sacro il ‘pop’ della gente devota alla ‘Santuzza’ e il
contemporaneo dei giovani. In questa ottica rientra la scelta di porre sul carro la statua realizzata da Franco Reina per il
393esimo Festino, pregna di realismo e contemporaneità. “Una scultura di 2,70 metri che rappresenta una ragazza di
oggi, tenace, come suggerisce la sua postura, non statica ma protesa in avanti, come se camminasse. – spiega l’artista –
. Questa connotazione di giovinezza è definita nell’aspetto quanto nell’abbigliamento: un saio ottenuto dalla fusione di
una felpa e una gonna lunga». A prestare il volto alla Santa la giovane attrice catanese Roberta Azzarone che nello stesso
anno interpretò la Santuzza nelle sacre rappresentazioni con indosso gli abiti simili a quelli della statua”.

Le fasi di progettazione e realizzazione dei bozzetti e del modello in scala del Carro trionfale sono iniziate a maggio
nella Bottega 7 dei Cantieri Culturali alla Zisa, sede del Mu.Sa.R. (Museo diffuso Santa Rosalia) progetto
dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il 12 giugno il gruppo di lavoro, costituito dalle scenografe e scenografi dell’Alf
Leila (associazione nata dall’incontro tra Maurizio Maiorana e due ex allieve dell’Accademia di Belle Arti di Palermo:
Alessia D’Amico e Nikita Schifaudo) affiancate dalle allieve dei corsi di Scenografia dell’AbaPa, ha allestito il cantiere
esecutivo nel piazzale a lato della Chiesa di Tutti i Popoli alla Missione di Speranza e Carità, dove è sepolto Biagio Conte.

Un lavoro, che va avanti giorno e notte, al fianco di artigiani e operai della Missione. Lo châssis che compone la base è
lunga 10 mt e larga 5 mt, con una grande luna alta da terra 9,5 metri costituita da legno di recupero dipinto con vernice
ignifuga bianca. Gran parte del ferro utilizzato è di recupero grazie a una dismissione del Comune di Palermo. Il sistema
di sterzo e la frenatura sono di carri degli anni passati. Anche la statua della Santa che sfilerà nel Carro è stata realizzata
da Franco Reina per il Festino 2017. Le sue dimensioni superiori al vero la faranno sembrare ancora più vicina, posta in
basso in equilibrio su una falce di luna mentre sfila lentamente circondata dalle nuvole, lungo un Cassaro in festa.

Il programma 

Il 14 luglio si comincia da Palazzo dei Normanni, dove un video mapping sul prospetto rinascimentale ricostruirà il periodo normanno con l’aiuto della voce narrante di Salvo Piparo come esempio di buon governo in connessione con la vita di Rosalia fino alla decadenza dell’edificio, simbolo della città afflitta dalla peste. In seguito alle 21, partirà il viaggio della maestosa luna di circa 10 metri, circondata dalle nuvole al centro delle quali si troverà la statua della Santuzza, bassa e tra la gente come la sognava Biagio Conte, che attraverso un light painting sulla Cattedrale, acrobati travestiti da angeli e le continue narrazioni di Piparo affiancato dall’attrice Egle Mazzamuto, scenderà lungo corso Vittorio Emanuele, per la tappa più attesa, il triplice urlo «Viva Palermo e Santa Rosalia» del sindaco Roberto Lagalla. A mezzanotte i classici giochi d’artificio che andranno avanti per circa mezz’ora. 

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