Elezioni, polemiche sul tagliando antifrode: “Attese più lunghe”

Il Viminale rassicura i cittadini sottolineando che la situazione è monitorata e sotto controllo

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Polemiche sulle elezioni politiche in corso di svolgimento nella giornata di oggi, 25 settembre, in tutta Italia. Diversi cittadini obiettano infatti sulle pratiche legate all’utilizzo del tagliando antifrode, che renderebbero più lunghe le attese ai seggi. 

Introdotto nel 2018 al fine di evitare il così detto “voto di scambio”, lo strumento prevede che al cittadino sia consegnata una scheda elettorale con un codice progressivo alfanumerico generato in serie. Lo stesso codice è anche sul tagliando cartaceo allegato, che verrà annotato sul registro. Uscito dalla cabina, dunque, l’elettore non mette più la scheda all’interno dell’urna, ma la consegna al presidente del seggio. Questi staccherà quindi il tagliando dalla scheda e confronterà il codice con quello appuntato; dopo potrà inserire la scheda nell’urna. Essendo stato staccato il tagliando, si garantisce l’anonimato della scheda e dunque la segretezza del voto.

TAGLIANDO ANTIFRODE ALLE ELEZIONI, LA RISPOSTA DEL VIMINALE

Il tagliando antifrode ha lo scopo di evitare che il cittadino ricorra a schede contraffate, compilate fuori dal seggio, per scopi illeciti. Tuttavia, non sono mancate le lamentele da parte degli elettori presentatisi alle urne. Lo svolgimento della pratica, a loro dire, allungherebbe l’iter per la votazione e favorirebbe la formazione di code.

Tuttavia, il Viminale rassicura. La situazione è monitorata e sotto controllo. Le file sarebbero piuttosto dovute all’affluenza alle urne e non al tagliando. È bene precisare che chi si trova nei pressi del seggio alle 23 ha il diritto di votare anche oltre l’orario designato.

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