Elezioni, Di Paola (M5S): “De Luca? Fugge il confronto, sotto zero in coerenza”

Dichiarazioni senza mezzi termini da parte del candidato pentastellato alla presidenza della Regione, dopo il confronto disertato dall’ex sindaco di Messina, da Renato Schifani e da Caterina Chinnici. Su questi ultimi Di Paola commenta: “Conoscono pochissimo i problemi della Sicilia e probabilmente si sarebbero esposti a possibili figuracce a due giorni dal voto”

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De Luca? Sotto zero in coerenza. Meno di quindici giorni fa giorni fa invocava i confronti e diceva che non farli era mancanza di rispetto per gli elettori. Ora è lui a scappare assieme a Schifani e alla Chinnici. Del resto mi chiedo, e chiedo ai siciliani: che affidabilità può dare uno che cambia idea con la stessa velocità con cui si cambia canale davanti alla pubblicità e che si denuda all’Ars?”. Così afferma il candidato M5S alla presidenza della Regione, Nuccio Di Paola, dopo il confronto di oggi alla Rai tra candidati alla presidenza. Confronto disertato dall’ex sindaco di Messina, da Renato Schifani e da Caterina Chinnici.

“Evidentemente De Luca è consapevole di essere a corto di argomenti e di trovarsi in difficoltà davanti a domande precise”. Così prosegue Di Paola. “Sicuramente è più bravo a gridare, a insultare e a parlare alla pancia delle persone piuttosto che alla loro testa e al loro cuore. Io, certamente, come ebbi modo di dire recentemente, lo preferisco come cantante che come politico, ed è quanto dire, considerato che non è certo un’ugola d’oro”.

DI PAOLA: “SCHIFANI E CHINNICI NON CONOSCONO I PROBLEMI DELLA SICILIA”

“Non sono sorpreso anche dall’assenza di Schifani e della Chinnici – rincara la dose Di Paola -. Entrambi conoscono pochissimo i problemi della Sicilia e probabilmente si sarebbero esposti a possibili figuracce a due giorni dal voto. La Chinnici, comunque, ha quasi buttato la spugna. Per cui colgo l’occasione di dire a chi voleva votare per lei e vuole fermare questa pessima destra di votare per noi”.

“Speriamo – conclude Di Paola – nelle malaugurata ipotesi per la Sicilia che uno degli assenti dovesse vincere le elezioni, che non si sottraggano, come ha fatto quasi sempre Musumeci, anche al confronto con il Parlamento; anche se Schifani, per la verità, potrebbe avere il grosso alibi di doversi dividere tra l’aula di palazzo dei Normanni e quella di un tribunale, considerato che si trova nella per nulla decorosa e invidiabile posizione di essere imputato nel processo Montante”.

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