Ed Sheeran e l’accusa di plagio, in tribunale “suona” la sua versione

Ed Sheeran

Vi stareste mai immaginati che un processo civile potesse trasformasti in uno show musicale? Beh, l’impossibile è diventato possibile grazie ad Ed Sheeran.

Il cantante è, infatti, coinvolto in un processo per plagio; per dare la sua versione dei fatti ha ben pensato di farlo nel modo in cui gli riesce meglio, con la musica. Ecco, allora, Ed Sheeran che, interrogato al banco dei testimoni, impugna la sua chitarra acustica e inizia a cantare e suonare, lasciando tutti, giudici compresi, atterriti. Ma prima di iniziare a suonare ammette: “Non sono il chitarrista più talentuoso del mondo”.

Ed Sheeran e l’accusa di plagio

Ma facciamo un passo indietro, Ed Sheeran è accusato di aver plagiato il brano “Let’s Get it On” di Marvin Gaye. I figli del co-autore del brano chiedono quindi alla nota pop star e alle etichette discografiche, Warner Music Group e Sony Music Publishing, un risarcimento per il “furto” della canzone. Il cantante, però, nega che “Thinking Out Loud” sia in qualche modo nata da un’influenza del brano di Gaye.

La nascita di “Thinking Out Loud

Attraverso la performance in tribunale, Ed Sheeran, racconta di come sia nata Thinking Out Loud. Racconta che la canzone è stata composta nel 2014 con l’aiuto della sua collaboratrice e amica Amy Wadge e spiega che l’ispirazione è arrivata pensando al legame dei suoi nonni e dalla scomparsa del nonno avvenuta poco dopo. Ma gli avvocati della controparte non sono d’accordo con questa versione dei fatti, e sostengono invece la presenza di numerose similitudini tra i due brani.

Spetterà adesso ai giudici determinare se Ed Sheeran è responsabile o meno di plagio. La giuria è inoltre stata assistita da un musicologo, assunto dall’accusa, che sostiene alcune somiglianze tra i brani.

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Fonte foto: Ilfattoquotidiano.it