Covid-19, Conte sul nuovo Dpcm: «Restrizioni necessarie o epidemia ci sfugge di mano»

Il premier: «In Italia scenario 3, il Cts ha condiviso le misure adottate»

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato, durante il question time, alla Camera spiegando che la messa a punto del Dpcm è finalizzata “da un lato a preservare la tenuta del sistema sanitario nazionale e dall’altro a scongiurare un lockdown generalizzato che daneggerebbe ancor di più l’economia del Paese. Abbiamo inserito nel dl ristori misure di sostegno immediato anche a lavoratori e imprese non direttamente interessati” dalle misure restrittive, i livelli di ristoro sono differenziati a secondo del pregiudizio subito dalle categorie”.

Allo stato attuale, ha detto il premier, secondo lo studio del Cts in Italia “abbiamo uno scenario di tipo 3. Lo studio prevede possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria, possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, incremento dello smart working per decongestionare i trasporti, a tali misure si è attenuto il governo nell’adozione del Dpcm. Il governo, nella giornata di sabato, ha inviato una bozza del Dpcm al Cts sollecitando un parere sul merito e il Cts, dopo ampia analisi – leggo testualmente – “ha condiviso i provvedimenti inseriti nel testo”. 

“Siamo consapevoli – ha osservato Conte –che sono misure severe ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente la curva epidiemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano”.