Sicilia sempre più a secco, quali sono i possibili scenari? Parola all’esperto

A che punto è la crisi idrica in Sicilia? La situazione non accenna affatto a migliorare tra piogge scarse, invasi sempre più a secco e una dispersione delle reti idriche di oltre il 50% su tutta l’Isola.

A parlarci dei possibili scenari, sulle soluzioni adottate e quelle future è Mario Rosario Mazzola, già professore ordinario di costruzioni idrauliche presso l’Università di Palermo e componente della cabina di regia istituita con il compito di individuare e coordinare gli interventi più urgenti per mitigare gli effetti della crisi. La situazione sarà ancora più grave se non si interviene subito. Gli invasi sono veramente a secco, hanno acqua per alcuni mesi e bisognerà intervenire quanto prima in vista del periodo più delicato dell’anno, quello intorno a settembre-ottobre. Teniamo presente che già adesso ci sono problemi significativi per l’agricoltura”. QUI LA VIDEO INTERVISTA

Quali possono essere gli interventi più immediati?

“Tra i più immediati, sicuramente la riattivazione di pozzi già esistenti e non utilizzati. Dobbiamo precisare che sono pur sempre soluzioni non a lungo termine. Bisogna anche cercare le falde non sfruttate, e questo è ciò che si sta facendo. Si sta anche ragionando sul posizionare in alcuni siti impianti di dissalazione mobili, una sorta di container. Sono tutte soluzioni che hanno il carattere e la volontà di superare un periodo critico, ma certamente se il trend idrologico dovesse continuare così, consolidandosi in negativo, bisogna pensare a interventi strutturali diversi e più profondi. La riduzione dei consumi, singolarmente, è di certo importante ma la prima cosa è l’efficienza. Il sistema deve essere efficiente. Non possiamo più permetterci inefficienza nella distribuzione dell’acqua“.

Quando gli chiediamo una sua personale previsione su quale potrebbe essere lo scenario nei prossimi mesi, ci risponde: “È impensabile che ci siano piogge significative. Detto questo, a maggio scorso è successo però è il concetto del rischio… non si può sperare in quello che forse succederà. Noi abbiamo verità statistiche e non assolute. È probabile che avremo una lunga estate senza piogge, che poi è anche il problema degli invasi. Il meccanismo che innesca periodi siccitosi comporta che non ci siano ricariche agli invasi, ed è quello che sta succedendo”.