Contrabbando di tabacchi, carico intercettato a Palermo: un arresto e due denunce

Polizia posto di blocco - Fonte Depositphotos - palermolive.it

Polizia posto di blocco - Fonte Depositphotos - palermolive.it

Arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Palermo un soggetto di origini campane, autista di un furgone per il trasporto di merci, per i reati di cui agli artt. 84 e 85 D. Lgs. 141/2024, ovvero contrabbando di tabacchi lavorati aggravato. L’arresto è stato messo a segno la mattina del 5 maggio scorso ma la notizia è stata resa nota adesso.

Contrabbando di tabacchi, un arresto e due denunce

Nello specifico, personale in servizio di Polizia Giudiziaria, notava nell’asse viario all’ingresso della città un furgone che effettuava strane manovre di sorpasso, anche a velocità sostenuta; pertanto, in condizioni di sicurezza si decideva di seguirlo fino a destinazione. L’automezzo concludeva la corsa nei pressi di un magazzino in zona “Pagliarelli”, dove ad attenderlo c’erano due soggetti palermitani che avevano la piena disponibilità di più magazzini all’interno dell’area privata dove si era fermato il furgone.

Gli accertamenti esperiti sul carico hanno permesso di rinvenire, debitamente occultate da bancali di altra merce, 59 scatole di tabacchi lavorati Marca “Marlboro Gold” e 11 scatole marca “Marlboro Rosse”, per un peso complessivo di circa 924,00 chilogrammi. All’esito dell’attività di polizia giudiziaria, l’autista del mezzo è stato arrestato e associato, in un primo momento, alla Casa Circondariale “Pagliarelli-Lorusso” di Palermo. L’arresto è stato poi convalidato dal gip che ha disposto la misura dell’obbligo di dimora nel luogo di residenza del soggetto. Gli altri due uomini sono stati, invece, deferiti in stato di libertà per gli stessi reati.

L’odierno provvedimento, scaturito dalle risultanze investigative coordinate dalla locale Procura della Repubblica, si basa sui gravi indizi di colpevolezza, significando che le piene responsabilità penali per i fatti sopra indicati saranno accertate in sede di giudizio e solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

CONTINUA A LEGGERE