Palermitano condannato per associazione mafiosa, sequestro da 700mila euro: c’à anche una comunità per anziani

Sequestrati anche un’impresa funebre, una rivendita di caffè, una porzione di villa bifamiliare a Carini, il natante dove nel 2018, a largo del golfo di Mondello, è stato documentato un incontro con Thomas Gambino, figlio del mafioso americano Joseph

Sequestro di beni da 700mila euro ai danni di Francesco Di Filippo, classe 1978, condannato per associazione mafiosa. La Polizia di Stato ha dato esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, con il quale, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Questore di Palermo, sono stati apposti i sigilli a un ingente patrimonio costituito da una comunità alloggio per anziani, un’impresa funebre e una attività commerciale di rivendita di caffè. Sequestrati anche un veicolo commerciale, una porzione di villa bifamiliare sita nel comune di Carini, un natante con motore fuoribordo da 150 cv e 19 rapporti finanziari.

Palermitano condannato per associazione mafiosa, chi è Francesco Di Filippo

In particolare, tra gli elementi posti a fondamento della suddetta proposta, emergono le risultanze acquisite nell’ambito dell’operazione “New Connection” che nel 2019 ha visto la locale Squadra Mobile arrestare Di Filippo e altri soggetti appartenenti al mandamento mafioso di Passo di Rigano, nel quale opera con un ruolo decisivo la famiglia degli Inzerillo. In tale contesto Di Filippo è stato condannato alla pena di dieci anni e otto mesi di reclusione, con sentenza emessa dal GUP del Tribunale di Palermo nel giugno 2021, per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata.

Ulteriori elementi utili a dimostrare la pericolosità sociale di Di Filippo sono emersi nell’ambito dell’operazione denominata “Padronanza”, eseguita nel 2020 dalla locale Squadra Mobile. Gli inquirenti avevano allora ricostruito il suo ruolo di esponente di spicco nell’ambito del mandamento mafioso della Noce e, in particolare, della famiglia mafiosa di Cruillas. In tale contesto il GUP del Tribunale di Palermo lo ha condannato alla pena di dieci anni e quattro mesi di reclusione, confermata in appello il 20.02.2023, per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata.

Il natante che ospitò l’incontro col figlio del boss

Le indagini economico-finanziarie dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine di Palermo nei confronti di Francesco Di Filippo e del suo nucleo familiare convivente hanno permesso di accertare un’inconsistenza reddituale pressoché assoluta, in netto contrasto con l’avvio dell’attività d’impresa, nonché degli acquisti di beni immobili e mobili registrati effettuati in costanza della sua pericolosità sociale e oggetto dell’odierno provvedimento ablativo.

Tra i beni oggetto di sequestro, si rileva il natante a bordo del quale, il 3 agosto 2018, a largo del golfo di Mondello, è stato documentato l’incontro tra Thomas Gambino, figlio del mafioso americano Joseph, con il boss di Passo di Rigano Tommaso Inzerillo, Giuseppe Spatola, Calogero Christian Zito e Benedetto Militello.

I precedenti decreti

Il provvedimento di sequestro a carico del Di Filippo si inquadra nell’ambito dell’attività congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Questore di Palermo di aggressione dei patrimoni accumulati da Cosa Nostra, in particolare nei confronti di altri esponenti di spicco del mandamento mafioso di Passo di Rigano, tratti in arresto nell’ambito dell’operazione “New Connection”.

Nel corso del 2023, sono stati eseguiti i decreti emessi dal Tribunale di Palermo sez. M.P. sempre su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Questore di Palermo, nei confronti di Tommaso Inzerillo (cl. ‘49), Francesco Inzerillo (cl. ’56), Giuseppe Spatola (cl. ‘75), Benedetto Militello (cl. ‘87), Antonino Lo Presti (cl. ‘86), Antonino Fanara (cl. ‘85) e Alessandro Mannino (cl. ‘60). Disposta la confisca di un ingente patrimonio costituito da 7 imprese, un immobile, 9 autovetture, 17 rapporti finanziari, una quota pari al 50% del capitale di società a responsabilità limitata, per un valore complessivo stimato di circa 2.000.000 di euro. Tra i beni confiscati si segnala, in particolare, l’impresa “KARTON PLASTIK” riconducibile a Francesco Inzerillo, nonché l’impresa “EDIL DECOR” riconducibile ad Alessandro Mannino.

Con i medesimi provvedimenti il Tribunale di Palermo ha applicato nei confronti dei suddetti soggetti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno.

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