Paola Del Din, Giorgia Meloni dedica il 25 aprile alla prima donna paracadutista militare italiana: ecco chi è

Nata a Pieve di Cadore il 22 agosto 1923, la patriota era conosciuta durante la Resistenza con il nome di battaglia di “Renata”

Paola Del Din

Nel corso della sua lunga lettera agli italiani, Giorgia Meloni ha dedicato il suo primo 25 aprile da premier a Paola Del Din. “Dedico questo giorno a lei, madre di quattro figli e nonna di altrettanti nipoti, ma anche, idealmente, di tutti gli italiani che antepongono l’amore per la propria Patria a ogni contrapposizione ideologica”, ha dichiarato il presidente del Consiglio. 

Nata a Pieve di Cadore il 22 agosto 1923, la patriota era conosciuta durante la Resistenza con il nome di battaglia di “Renata”. Si tratta della prima donna paracadutista militare italiana, l’unica ad aver compiuto un lancio di guerra durante la Seconda Guerra Mondiale. Subito dopo l’armistizio, con il fratello Renato, ex allievo della Scuola Militare di Milano, entrò a far parte della resistenza in Friuli-Venezia Giulia nelle file della Brigata Osoppo.

Paola Del Din, chi è la patriota citata da Giorgia Meloni

“Durante la Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica – scrive il premier Meloni -. Fu la prima donna italiana a paracadutarsi in tempo di guerra. Il suo coraggio le è valso una Medaglia d’oro al valor militare, che ancora oggi, quasi settant’anni dopo averla ricevuta, sfoggia sul petto con commovente orgoglio. Della Resistenza dice: ‘Il tempo ci ha ribattezzati Partigiani, ma noi eravamo Patrioti, io lo sono sempre stata e lo sono ancora’. Nell’Italia repubblicana è stata insegnante di Lettere e, nonostante i suoi quasi cento anni, continua ad accettare gli inviti a parlare nelle scuole di Italia e del valore della Libertà”.

“Renata” portò avanti diversi incarichi come staffetta e informatrice. Dopo l’uccisione del fratello da parte dei tedeschi, ricevette l’incarico dalla Brigata Osoppo di raggiungere gli alleati a Firenze per consegnare un messaggio.

Frequentò poi un corso per paracadutisti e il 9 aprile 1945 si lanciò in una zona del Friuli dove doveva prendere contatto con una missione alleata e con la formazione Osoppo. Quell’atterraggio le provocò la frattura di una caviglia, ma Paola Del Din portò a termine il compito che si era assunta. Dopo la Liberazione, si laureò n lettere a Padova e insegnò per alcuni anni. Poi il trasferimento negli Usa grazie a una borsa di studio e il conseguimento del “Master of Arts” all’Università della Pennsylvania. Tornata in Italia, ha insegnato nella scuola pubblica.

La polemica nel 2005

Paola Del Din ha anche ricoperto il ruolo di presidente regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra. Il suo nome si lega anche a una polemica sorta in seno alle celebrazioni del 25 aprile del 2005 a Udine, quando  affermò di non aver fatto parte dell’organizzazione Gladio, ma senza esprimere un giudizio negativo. Un gruppo di militanti di Rifondazione Comunista e altre formazioni politiche hanno contestato la sua affermazione. Il segretario regionale dell’ANPI ha condannato quanto accaduto. I capigruppo di minoranza del Consiglio regionale friulano hanno presentato una mozione di solidarietà verso Paola Del Din, respinta con 17 voti favorevoli e 26 contrari.  

Foto da Ansa

CONTINUA A LEGGERE

25 aprile, la lettera di Giorgia Meloni: “La destra in Parlamento incompatibile con il fascismo”