Castrazione chimica, Salvini rilancia la proposta: “Per stupratori e pedofili il carcere non basta”

L’orribile vicenda dello stupro di gruppo a Palermo ha scosso inevitabilmente opinione pubblica e istituzioni. Particolarmente colpito dalla vicenda anche il ministro Matteo Salvini, che appena venuto a conoscenza del caso ha rispolverato una proposta che la Lega sostiene da tempo: la castrazione chimica.

Salvini: “Schifosi e disumani. Il carcere pesante non basta”

Il vicepremier non ha dubbi e ne parla a parole chiare sul suo profilo Facebook.

Schifosi. Disumani.
Davanti a queste bestialità imperdonabili il carcere pesante non basta: chi si macchia di un orrore del genere non deve mai più essere messo nelle condizioni di ripetersi.
La Lega ha ripresentato la proposta di legge per la castrazione chimica a stupratori, e contiamo di portarla avanti. Senza indugio. Per stupratori e pedofili, italiani o stranieri che siano, carcere e castrazione chimica. Punto.

Quando era al governo nel 2019, aveva insistito per inserire la castrazione chimica nel Codice Rosso, una legge che introduceva alcune novità nella gestione dei casi di violenza di genere, come la priorità nelle indagini. L’allora ministro dell’Interno si impegnò anche allora in una raccolta firme, dopo che il Movimento 5 Stelle si oppose fermamente alla sua proposta.

Cos’è la castrazione chimica?

La castrazione chimica è una forma di inibizione dell’apparato riproduttivo che si caratterizza per un calo della libido e del desiderio sessuale. Viene ottenuta per mezzo di farmaci e può essere reversibile o irreversibile, a seconda delle sue finalità.

Violenza di gruppo a Palermo, restano in carcere due degli indagati: chi sono