La Procura ha deciso: Chiara Ferragni e la Balocco indagate per truffa aggravata

Gli inquirenti di Milano sul caso pandoro Balocco, potrebbero formulare l’ipotesi di reato di truffa e non più frode in commercio

balocco

Il nucleo economico investigativo della Guardia di Finanza ha depositato in Procura a Milano oggi, 8 gennaio, una relazione sul caso del pandoro griffato Chiara Ferragni e prodotto dall’azienda Balocco. Sulla base di quanto appreso fino a questo momento, questa relazione potrebbe modificare la prospettiva accusatoria dell’indagine, che al momento è senza indagati e senza titolo di reato. Infatti, nelle carte acquisite negli uffici dell’Antitrust ci sono una serie di e-mail che potrebbero far cambiare l’ipotesi di reato, ancora da formulare, da frode in commercio in truffa.

Acquisite le mail scambiate tra il gruppo dolciario Balocco e la Ferragni

Nella relazione che la Guardia di Finanza avrebbe infatti inviato al procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, ci sarebbero annotazioni che potrebbero far cambiare le carte in tavolo sulla vicenda. Sarebbero infatti sul tavolo del procuratore più allegati che valorizzerebbero alcuni aspetti che già erano emersi nelle carte dell’Antitrust. Sarebbero inoltre state acquisite le mail scambiate tra il gruppo dolciario e l’imprenditrice digitale. Nel loro testo, ci sarebbero alcuni aspetti che gli inquirenti vogliono approfondire. Le Fiamme Gialle stanno, inoltre, facendo accertamenti altre due operazioni commerciali: le uova di Pasqua di Dolci Preziosi e la bambola Trudi. Già nelle prossime ore il fascicolo sul caso Balocco-Ferragni potrebbe non essere più contro ignoti.

AGGIORNAMENTO:  Ferragni e Balocco indagate per truffa aggravata

Nel tardo pomeriggio di oggo 8 gennaio è arrivata la notizia: Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata dalla minorata difesa. Insieme a lei risulta indagata anche Alessandra Balocco, presidente e amministratore delegato della società che produce il pandoro Balocco. E’ quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Milano con al centro il caso del pandoro “Pink Christmas” prodotto dall’azienda piemontese. L’iscrizione è stata decisa dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco.

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