Caro cibo, 1 italiano su 2 taglia acquisti alimentari. È allarme prezzi

caro cibo

Italiani costretti a tagliare gli acquisti nel carrello della spesa a causa del caro cibo. È allarme sui prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande che fanno segnare un aumento complessivo medio del +10,5%.

L’ALLARME CARO CIBO

Secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione ad agosto, i prezzi dei vegetali e della frutta sono aumentati rispettivamente del + 12,4% e del +8,3%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un italiano su due si trova, quindi, nelle condizioni di tagliare la spesa nel carrello e modificare le proprie abitudini alimentari. Infatti, l’aumento record dei prezzi a causa del caro energia e della siccità ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini.

Il 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti low cost per arrivare a fine mese, mentre un 31% di cittadini non ha modificato le abitudini di spesa.

Gli italiani – sottolinea la Coldiretti –  vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount  alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa la Coldiretti – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.

CROLLANO GLI ACQUISTI DI FRUTTA E VERDURA

Crollano dell’11% gli acquisti in quantità di frutta e verdura rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia dai quali emerge che il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022 si è attestato a 2,6 milioni di tonnellate in quantità.

Gli italiani – precisa la Coldiretti – hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita.

LE RICADUTE SULLA FILIERA AGROALIMENTARE

L’aumento dei prezzi non colpisce solo le famiglie ma la situazione sta ricadendo anche sull’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne. È quanto denuncia la Coldiretti secondo cui più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

“Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “bisogna intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende agricole e la spesa degli italiani.