Caldo e rischio incendi in Sicilia, proclamato lo stato di crisi: tornano in servizio i forestali con contratto scaduto

La delibera ha durata di dieci giorni. Alla base la relazione del capo del dipartimento della Protezione civile della presidenza della Regione, Salvo Cocina, che in particolare per oggi e domani prevede forti venti di scirocco e temperature con punte sui 35 gradi

incendi

Il caldo si abbatte sulla Sicilia e desta preoccupazione. Dopo i terribili episodi registrati il 24-25 luglio ma anche a metà settembre, la Regione si prepara a fronteggiare la nuova andata che, secondo i meteorologi, porterà sull’isola forti venti di scirocco e temperature più alte delle medie con punte sui 35 gradi. Uno scenario che potrebbe favorire l’insorgere di una nuova emergenza incendi.

Allerta rossa su Trapani, Palermo e Messina

Per la giornata di oggi, 19 ottobre, la Protezione civile regionale ha diramato l’avviso con allerta rossa per incendi nelle province di Trapani, Palermo e Messina.  Nello specifico, su questi territori si individua un livello di pericolosità incendi alto, mentre un livello medio è riconosciuto per le province di Agrigento, Catania e Ragusa, con dichiarata fase di preallerta rischio incendi.  

Rischio incendi in Sicilia, proclamato lo stato di crisi e di emergenza

Dal canto suo, la Regione Siciliana ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza sull’isola per dieci giorni. “La Regione richiamerà in servizio gli operai antincendio del Corpo forestale per fronteggiare al meglio le condizioni climatiche straordinarie previste in Sicilia nei prossimi giorni”, ha dichiarato il governatore Renato Schifani, dopo il via libera della giunta regionale, riunita d’urgenza ieri mattina. Alla base della delibera, la relazione del capo del dipartimento della Protezione civile della presidenza della Regione, Salvo Cocina, che in particolare per oggi e domani prevede forti venti di scirocco e temperature con punte sui 35 gradi. Uno scenario che potrebbe favorire lo svilupparsi di incendi. A confermare la previsione anche il dipartimento nazionale della Protezione civile e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Richiamati 1.597 forestali  

Per aumentare la risposta operativa dei territori verranno dunque richiamati in servizio, fino al 21 ottobre, 1.597 operai del Corpo forestale. Questi ultimi avevano già fatto parte della campagna antincendio cessata lo scorso 15 ottobre. Se necessario, il periodo di impiego potrà essere prolungato. Saranno in prima linea per le attività di presidio, pattugliamento ed eventuale lotta attiva alle fiamme. Assieme a loro, le associazioni di volontariato, coordinate dal dipartimento regionale della Protezione civile, a supporto sia del Corpo forestale della Regione che dei vigili del fuoco. Una decisione, quella della giunta, resa possibile, in deroga alle vigenti disposizioni, grazie alla dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza regionale.

Nominato, inoltre, anche un Commissario delegato che coordini tutte le attività necessarie a fronteggiare le eventuali emergenze e le relative incombenze amministrative, così come previsto dalla legge regionale 13 del 2020. A svolgere tale funzione sarà il comandante del Corpo forestale della Regione, Giuseppe Battaglia. 

Il governo Schifani ha già richiesto al Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per le migliaia di incendi boschivi, di interfaccia e urbani che hanno colpito l’Isola dal 24 al 27 luglio e che hanno prodotto gravi danni al patrimonio boschivo e all’agricoltura, causando, purtroppo, anche la perdita di cinque vite umane.

 

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