Caffè amaro per farlo vomitare e bruciature col phon, le torture sul piccolo Emanuel

emanuel

Un bambino di 5 anni che ti dice che il demone che ha dentro è venuto in questa famiglia per distruggerci e ucciderci uno a uno. Come te lo spieghi?”. Così diceva Kevin Barreca a un amico del fratellino Emanuel, torturato e ucciso dopo la madre, Antonella Salamone

L’autopsia sul corpo del piccolo conferma le atroci torture confessate agli inquirenti dalla primogenita della famiglia Barreca, la 17enne che avrebbe partecipato attivamente ai riti di purificazione nei confronti dei suoi familiari. Secondo il suo racconto dell’orrore, Emanuel sarebbe stato ucciso venerdì 9 febbraio, due giorni prima che il padre chiamasse i carabinieri confessando l’efferato delitto.

“Era nero e con il sangue in faccia. Dicevano che era un demone”

“La notte tra venerdì e sabato in casa hanno dormito Massimo e Sabrina, io, i miei fratelli e mio padre. Manuel però non era in condizioni da poter essere definito vivo. Questo però già da prima di venerdì. Era nero e con il sangue in faccia. Ho assistito infatti anche alle torture fatte a Manuel – continua la ragazza -, lo torturavano con l’asciugacapelli, gli avevano dato il caffè amaro con una siringa per farlo vomitare. Le tortura verso Manuel erano finalizzate a liberarlo dai demoni. Loro dicevano di non vedere un bambino di 5 anni ma un demone. In tutte e tre le occasioni in cui hanno torturato sia mia madre che Manuel, io ho assistito. Io non sono mai stata torturata, Kevin solo sabato”.

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