Buon compleanno a “Tantestorie”, quindici anni di cultura e legalità

La libreria di via Ludovico Ariosto, a Palermo, taglia un traguardo importante. Parola d’ordine: resistenza

Tantestorie” è, in primis, il racconto di una realtà palermitana che, grazie alla pervicacia del titolare Giuseppe Castronovo, è divenuta negli anni un piccolo ma significativo polo culturale. 
La libreria di via Ludovico Ariosto 27 A/B taglia il traguardo del quindicesimo anno di attività tra progetti, speranze per il futuro e gli inevitabili bilanci. 
Una storia che racconta paure, incertezze ma anche e soprattutto il coraggio di fare delle scelte, schierandosi sempre dalla parte della legalità e dei più deboli. 

LA TENACIA DI GIUSEPPE CASTRONOVO 

“In principio – spiega il titolare – era solo un’idea, poi un sogno da realizzare e, successivamente, un progetto”. 
Ma le incognite erano tante, come accade per tutte le realtà imprenditoriali che nascono e si sviluppano a Palermo. 
Con l’aggravio, nel caso di “Tantestorie”, di essere una libreria indipendente e, dunque, libera rispetto alle scelte imposte dal mainstream dell’editoria. 
Ebbene, il sogno ha preso forma e ha svezzato un’intera generazione di lettori, oggi giovani uomini. 
Come spiega lo stesso Giuseppe Castronovo, infatti, il progetto poggiava su un obiettivo preciso: realizzare una libreria per bambini e ragazzi, e crescere un popolo di lettori. 
La forza di un’idea tenace ha preso il posto dei tanti dubbi e, molto spesso, delle difficoltà legate alle risorse economiche insufficienti. 

Giuseppe Castronovo, titolare di “Tantestorie”

“I soldi non bastano mai – afferma – la ristrutturazione del locale e poi? “.
“Non fermarti – prosegue – mi dissi, e gli scaffali?”. 
“Li puoi progettare e costruire con le tue mani – racconta con emozione – e, in effetti, progettista lo sono per via dei miei studi: ho scelto un buon legno e li ho realizzati”. 
” Così, tra misure, schizzi, bozze e innumerevoli fogli su fogli – ricorda – l’arredamento  prendeva forma:  poi, leviga e taglia, colla e viti, colori e luci”. 
Se la libreria esiste e se il 31 luglio spegne quindici candeline, lo si deve anche alla rete, familiare e di amicizie, tessuta attorno al progetto: in primis, la moglie, il figlio, i cognati e i nipoti di Giuseppe. 
Ma anche tanti amici che, fino a qualche ora prima dell’apertura, contribuirono a ultimare i lavori. 
“Infine – afferma commosso- non posso che citare mio padre, grande Maestro di vita, in un lavoro fatto di infinita passione”. 

L’ AUSPICIO 

Gli anni sono trascorsi, ma la dedizione, la voglia di fare e lo spirito che animano Giuseppe Castronovo sono gli stessi che muovevano un giovane libraio che, un lunedì di fine luglio di tanti anni fa, doveva “dare voce ai libri”.
E lo ha fatto, eccome, connotando con ideali altissimi la sua attività. 
Il ricordo va, ancora, a quel 31 luglio di un passato ormai profondo: dopo tantissimi sacrifici, era giunto il momento di inaugurare. 
Ma gli abiti da falegname no, proprio non erano adatti a un’occasione formale. 
E allora, via a casa per una doccia veloce, prima dell’apertura. 
“Aiutatemi a continuare a sognare – conclude – i bambini e i ragazzi sono cresciuti, molti li vedo ancora, è una gioia vederli tornare: spero di avere consigliato loro, come libraio indipendente, buoni testi da leggere”. 
Il 31 luglio, alle 18:00, in via Ludovico Ariosto, si celebra una vittoria, la più importante di tutte: quella di una libreria che va avanti, spesso in direzione ostinata e contraria. 
Ci saranno tanti amici, tra cui il bravissimo musicista Marcello Mandreucci, e ragazzi che sono diventati uomini leggendo i libri consigliati da Giuseppe.