Bimba morta di stenti, Alessia Pifferi in aula: “L’ho partorita in bagno”

Nuova udienza nel Tribunale di Milano per Alessia Pifferi, la donna accusata di aver lasciato morire di stenti la propria figlia Diana, di soli 18 mesi.

Alessia nella sua testimonianza racconta del suo ruolo di madre, dalla nascita della piccola al giorno in cui l’ha lasciata da sola in casa.

Alessia Pifferi: “Ho partorito in bagno, non sapevo di essere incinta”

L’ha partorita da sola nel bagno dell’abitazione dell’allora compagno conosciuto su un sito di incontri. “Diana nasce all’improvviso il 29 gennaio 2021, non sapevo di essere incinta, è nata prematura. Non è stato facile essere ragazza madre ma non ho avuto problemi ad accettarla” racconta davanti al PM.

“Credevo che due biberon di latte bastassero”

Circa invece l’episodio che ha portato alla morte della figlia di appena 18 mesi, la donna spiega che pensava che il latte le bastasse. “L’ho lasciata sola pochissime volte, non ricordo quante. Ero preoccupata di lasciarla sola così le lasciavo due biberon di latte, due bottigliette d’acqua. Pensavo che le bastasse”, afferma.

“Ho provato a rianimarla bagnandole le manine e la testa”

La Pifferi racconta anche di quei drammatici momenti, di quando rientrata in casa trovò la piccola morta, lasciata morire di stenti dopo otto giorno. “Ho tentato di rianimarla, l’ho presa in braccio e le ho fatto il massaggio cardiaco, Ho provato a bagnarle le manine, i piedini e la testa per vedere se si riprendeva ma nulla” , conclude la 37enne.

Diana, morta di stenti a 18 mesi: Alessia Pifferi non ha mai pianto