Bambina ucraina investita a Crotone: arrestato 18enne alla guida dell’auto

Nonostante il padre del ragazzo si sia inizialmente addossato le colpe, si è appreso che a guidare l’auto era il giovane, che avrebbe investito i tre pedoni di proposito

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Una tragica vicenda quella della bambina di 5 anni morta nella giornata di domenica 20 marzo, a Crotone, investita sulla provinciale 22, in località Cantorato. La piccola era giunta in Italia a fine febbraio insieme alla sua famiglia per sfuggire alla guerra in Ucraina. Qui, tuttavia, ha trovato la morte in seguito ad una vicenda dai contorni ancora non ben definiti.

I carabinieri hanno, infatti, arrestato il 18enne alla guida del Fiat Doblò che ha investito, oltre alla bambina, anche un 16enne italiano. Si tratta del fidanzato della cugina della piccola vittima; i tre stavano camminando insieme sulla provinciale.

Bambina investita sulla provinciale: arrestato 18enne

Dopo il fatale impatto, il padre del giovane conducente del mezzo si era addossato la colpa dell’accaduto. Sceso del furgone, aveva cercato di soccorrere la bambina, per la quale purtroppo non c’è stato nulla da fare. Successivamente è però emerso che alla guida del mezzo non vi era lui, bensì il giovane.

Da una prima ricostruzione, infatti, incrociati i tre pedoni, il 18enne avrebbe effettuato un’inversione di marcia e si sarebbe diretto a forte velocità verso di loro, investendo il 16enne e la bambina. Quest’ultima si è spenta sul colpo, il ragazzo è stato invece ricoverato all’ospedale di Crotone. Non era in pericolo di vita.

Il giovane avrebbe investito, dunque, di proposito i tre, pare a seguito di un’ostilità col 16enne. I due si sarebbero infatti contesi la stessa giovane ucraina, cugina della piccola defunta.

I carabinieri hanno ora notificato nei confronti del ragazzo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio stradale aggravato in concorso. Le esigenze cautelari sono state motivate dalla reiterazione del reato di guida senza patente. Il giovane, infatti, era sprovvisto di quest’ultima ed era stato già fermato, per il medesimo reato, nell’agosto del 2020 e nel marzo di quest’anno.

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