Assegno d’inclusione, lunghe code e proteste alle poste di Palermo

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Ancora confusione con lunghe code e momenti di tensione in diverse poste di Palermo per l’assegno di inclusione misura del governo Meloni elaborata in seno all’abolizione del Reddito di cittadinanza. Sono migliaia i palermitani che negli ultimi giorni si sono riversati in massa agli sportelli per riuscire a ritirare le somme sostitutive del vecchio sussidio. 

La procedura crea difficoltà a numerosi cittadini che rischiano di non avere una continuità reddituale, ciò crea caos davanti le poste e non sono mancati i momenti di tensione. Code lunghe che iniziano dalle prime ore del mattino e per alcuni non sono mancate le brutte sorprese, c’è chi si è ritrovato con circa 200 euro in meno. 

“Tante le domande respinte ai pensionati, è un caos”

“In tanti sono rimasti delusi, soprattutto sono tanti i pensionati che hanno avuto la domanda respinta pur avendo un reddito basso e pagando l’affitto. Gli stessi invece percepivano il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza – spiega Davide Grasso del caf patronato Sinalp -. Un vero caos. Inoltre non è stata aggiunta la quota (0,40) dei carichi di cura, ovvero per chi si occupa di un invalido o un minore di 3 anni o di 3 figli minori. 200 euro in meno”.

“La gente sperava in quelle domande che permettono di ricevere un piccolo sussidio a una piccola fetta di popolazione. Famiglie con minori a carico, invalidi. A molti sono state respinte e nei caf sta succedendo il vero delirio. Questo è quello che il governo Meloni ha voluto creare, panico e disperazione tra la gente”. A parlare così è Tony Guarino, presidente del movimento indipendentista U.G.S di PALERMO.

I numeri dell’assegno d’inclusione

Le domande lavorate, pervenute entro i primi giorni di gennaio, fanno sapere dall’Inps, sono state 446.256 di cui 418.527 con Pad sottoscritto. Dai controlli preventivi effettuati, è emerso che 12.222 domande necessitano di un supplemento di istruttoria per l’acquisizione della certificazione attestante il requisito richiesto ai fini del riconoscimento della misura. L’Inps, acquisita la certificazione, potrà procedere al pagamento dal prossimo 15 febbraio o comunque entro 60 giorni qualora non pervenga la certificazione da parte degli enti preposti. Altre 1.140 istanze sono in istruttoria per controlli interni dell’Istituto (accertamenti antifrode).

Delle 446.256 domande, di cui 418.527 con Pad sottoscritto, “117.461 – spiega Inps – “sono state respinte per mancanza di requisiti. Tra le principali cause risultano: esito negativo sopra soglia su Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica), superamento delle soglie di reddito, omessa dichiarazione dell’attività lavorativa”.

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