Arriva a Lampedusa con una grave patologia cardiaca, giovane curato negli ospedali palermitani

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Salvato in mare dalle motovedette italiane nel mese di maggio al largo di Lampedusa e salvato dai medici del Poliambulatorio dell’isola prima e dopo da quelli dell’Ismett e dell’Ospedale Ingrassia di Palermo. E’ la storia di Frank (il nome è di fantasia, ndr), giovane di 16 anni etiope sbarcato nelle Pelagie a fine primavera. Le “palpitazioni” che aveva subito accusato avevano indotto i medici ad un consulto nel servizio H24 di cardiologia assicurato nell’isola dagli specialisti dell’Ospedale Ingrassia.

Il primario

“Dopo la visita ed i successivi controlli effettuati in ambulatorio a Lampedusa – spiega il Primario di cardiologia dell’Ingrassia, Sergio Fasulo – è stata diagnosticata una severa insufficienza cardiaca. E’ stato subito trasferito nel nostro reparto per un approfondimento e successivamente all’ISMETT dove è stato eseguito un intervento di sostituzione valvolare aortica e mitralica con bioprotesi”.

 Il ragazzo ha poi vissuto in una comunità per minori, ma qualche giorno fa si è reso necessario un nuovo ricovero all’Ingrassia. “Gli ulteriori approfondimenti diagnostici, ci hanno indotto ad impiantare un defibrillatore cardiaco sottocutaneo (S-ICD, ndr) – aggiunge Sergio Fasullo – si tratta di un ‘prodotto’ che non richiede l’inserzione di elettrodi all’interno del cuore, ma viene esclusivamente impiantato in sede sottocutanea e svolge efficacemente le funzioni di defibrillazione.

Devo ringraziare Francesco D’Arca, Piero Levantino, Giuseppina Leone, Giovanni Lipari, Giorgio Maringhini, Giuseppe Caponetti, Mirko Luparelli e Graziella Vetrano, non solo per la riconosciuta professionalità, ma soprattutto per l’impegno, il trasporto ed anche il supporto psicologico assicurato al giovane pure in comunità. Frank è stato dimesso, sta bene e lo aspettiamo tra un paio di settimane per un controllo programmato. La sua storia conferma l’importanza e l’efficacia dei servizi garantiti nel Poliambulatorio di Lampedusa. La tempestività della diagnosi è fondamentale per intercettare patologie cardiache, spesso sconosciute, che necessitano di interventi immediati”.