Appartamento vandalizzato e bruciato a Borgo Nuovo, dietro c’è l’ombra di Cosa Nostra
Il nucleo familiare abusivo che mercoledì pomeriggio nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo ha vandalizzato l’appartamento a piano terra di via Bronte per poi di sera incendiarlo, avrebbe acquistato illegalmente l’immobile dai vecchi inquilini tramite l’aiuto della mafia. Gli investigatori pensano che l’alloggio, gestito dallo Iacp (Istituto autonomo case popolari) fosse finito nelle mani di Cosa Nostra che da sempre allunga i suoi tentacoli sugli alloggi decidendo chi può abitarvi, dietro ovviamente un pagamento.
Nell’immobile di via Bronte 12 vivevano da circa quattro anni una donna insieme a due figli minori. Prima c’era anche il marito, C.P. le iniziali, che però fu successivamente arrestato per spaccio di droga finendo ai domiciliari a casa di un familiare. L’appartamento è stato ristrutturato del tutto, arredato secondo il gusto degli occupanti. “La zona è sempre stata un luogo meraviglioso, tranquillo vissuto da gente anziana e per bene. Da quando è arrivata questa famiglia tutto è cambiato. C’era un continuo via vai principalmente per la droga e capitava anche di trovare nel pianerottolo gente fisicamente malandata proprio per il consumo di sostanze stupefacenti” afferma a Palermo Live una residente. “Loro vivevano in casa completamente chiusi, con tutte le serrande abbassate. Vedevamo le persone entrare ed uscire dall’appartamento. Si facevano vedere pochissimo marito e moglie, stessa cosa i figli”.
In via Bronte non si viveva più, era diventata zona di spaccio
“La notte c’era un frenetico passaggio di motori per via della droga” conferma un’altra residente della zona di via Bronte. “C’era soprattutto un via vai di giovanissimi”. Fino a quando l’uomo non venne arrestato e portato ai domiciliari presso la casa di un parente. Quando la polizia municipale e l’assessore all’Emergenza abitativa Fabrizio Ferrandelli sono arrivati nell’immobile di via Bronte chiedendo i documenti che attestavano la proprietà dell’immobile, la donna è andata su tutte le furie distruggendo l’appartamento.
Dopo l’incendio all’immobile di mercoledì sera che ha spaventato i residenti costretti ad abbandonare le proprie abitazioni, ignoti nel frattempo hanno fatto esplodere una bomba carta davanti alla casa di Ferrandelli. I carabinieri indagano per capire se i due episodi sono collegati. Sia prima che dopo i fatti di violenza l’assessore è stato vittima di minacce: “Stai giocando con il fuoco, sei un indegno”. Questa una delle tante frasi indirizzate a Ferrandelli attraverso i social. Intanto continua la ricerca di marito e moglie: dei due si sono perse le tracce subito dopo il rogo. Nel frattempo la Regione ha stanziato i fondi per i lavori di ristrutturazione della casa destinata ad una famiglia regolarmente in lista.
