Aeroporto di Palermo chiuso per incendi, disagi per 5mila viaggiatori: come funziona coi rimborsi

I chiarimenti del Codacons sulla normativa vigente

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Circa 5.000 passeggeri sono stati coinvolti nei disagi registrati ieri all’aeroporto di Palermo, chiuso per alcune ore a causa degli incendi divampati nell’area dello scalo. A dirlo è il Codacons, che ricorda come anche in presenza di un evento eccezionale e non prevedibile come un incendio che determina la chiusura di uno scalo, la normativa vigente riconosca i diritti dei passeggeri che le compagnie aeree sono tenute a rispettare.

Aeroporto di Palermo chiuso per incendi, i rimborsi per i viaggiatori

Al momento, secondo quanto si apprende da fonti ufficiali, sarebbero 24 i voli cancellati nelle prime ore del mattino all’aeroporto di Palermo, coinvolgendo un totale di circa 5mila viaggiatori.

“Se il volo viene cancellato, e se il passeggero non è riprotetto su un volo alternativo, si ha diritto al rimborso integrale del biglietto – ricorda il Codacons –. Se la riprotezione è su un volo che partirà con un ritardo di uno o due giorni rispetto l’orario inizialmente previsto, il passeggero ha diritto all’assistenza, come pasti e sistemazione in albergo”.

E se la partenza viene schedulata da un aeroporto diverso rispetto a quello inizialmente previsto? “Le compagnie devono farsi carico delle spese di trasporto, o rimborsare eventuali costi (treni, bus, taxi, ecc.) sostenuti dall’utente per raggiungere il nuovo scalo. È importante che i viaggiatori conservino tutte le ricevute delle spese extra sostenute, ai fini dei dovuti rimborsi”.

Non si ha diritto invece alla compensazione pecuniaria (da 250 a 600 euro) prevista in caso di improvvisa cancellazione del volo o prolungato ritardo, dal momento che la causa del disservizio è attribuibile ad un evento eccezionale che esula dalle responsabilità delle compagnie aeree.

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