A Cefalù la personale di Eugenia Affronti “In Paladino Veritas”

L’inaugurazione, fissata per sabato 13 alle 18:00, sarà allietata dalla lettura recitata di versi  e dialoghi che portano la firma di Margherita Musso, curatrice della mostra

In Paladino Veritas” è il titolo della personale pittorica dell’artista palermitana  Eugenia Affronti, in programma dal 13 al 27 maggio. 
Patrocinata dal Comune di Cefalù, si terrà negli spazi di “Bastione Innovazione Cibo Cultura” in piazza Francesco Crispi 13-14, con ingresso gratuito. 
L’inaugurazione, fissata per sabato 13 alle 18:00, sarà allietata dalla lettura recitata di versi  e dialoghi che portano la firma di Margherita Musso, curatrice della mostra. 
Parole e poesie accompagneranno la visione delle opere esposte, trentacinque acrilici su tela di vario formato
Chi volesse visitare l’esposizione, che vede Daniela Martino in qualità di event manager, potrà farlo tutti i giorni, tranne il martedì, dalle11:00 alle ore 15:00 e dalle 18:00 alle 23:00.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere all’indirizzo panormitania@gmail.com oppure contattare il numero 392. 2794090. 

IL TITOLO DELLA MOSTRA 

“In Paladino Veritas” trae le mosse da una celeberrima locuzione latina attribuita a Plinio il Vecchio, ovvero “In vino veritas, in aqua sanitas” che, letteralmente tradotta, significa: “La verità è nel vino ma la salute è nell’acqua”. 
Il titolo della personale è un riadattamento in chiave “affrontiana” , con l’aggiunta del sottotitolo “In Affronti sanitas”. 
Nei paladini esposti nell’incantevole sede del Bastione di Cefalù, infatti, è racchiuso tutto il mondo pittorico dell’artista, un concentrato di benessere, energia e positività. 
Qualità che sono ben visibili nei paladini stessi, nell’atto di contorcersi o mentre sono intenti a fare acrobazie. 

LE SEZIONI DELLA MOSTRA 

Il percorso espositivo riunisce a convivio una nutrita rappresentanza dei paladini dell’artista palermitana, tutti nati, cresciuti e alcuni addirittura “maritati” negli ultimi cinque anni. 
Tre le sezioni: la prima, riunisce una piccola selezione di opere meno recenti che recano un forte rimando al Surrealismo e alla cifra stilistica di Frida Kahlo: da entrambi, Eugenia Affronti ha sempre tratto grande ispirazione. 
La seconda è riservata alle coppie di paladini famosi – da Romeo e Giulietta, che per l’artista diventano Rometto e Giuliea, a Tarzan e Jane, ovvero Iddu Tarzan e Idda Jane fino ad arrivare a Diego Rivera e Frida Khalo. 
La terza, infine, ospita le opere più recenti di piccolo formato denominate “Gli Affrontini”, che ritraggono i visi e le espressioni facciali più emblematici dei paladini. 
Tutti i personaggi raffigurati sono nati e cresciuti nel tempo perché per Eugenia Affronti ogni paladino è quasi
come un figlio nato da lei – in tal senso, l’opera “Vita” risulta assai rappresentativa – o come un bimbo da vezzeggiare a dolci colpi di pennello, o  da incitare come nell’opera “La forza”. 
O, ancora, da supportare per non cadere e ruzzolare giù come in “Teniamoci forte”.
Ma, osservando più in generale una tela dell’artista, è di certo naturale  pensare che ad ispirarla siano stati la sicilianità e il Teatro dei Pupi. 
In ciascuna, infatti, ella ama ritrarre, quasi sempre davanti a un sipario rosso, paladini armati di elmo e corazza in pose spesso funambolesche, proprio come se tutto il loro corpo fosse snodabile e controllato da fili invisibili.

Una delle opere in mostra

LA SICILIA, FONTE DI ISPIRAZIONE 

Cassate, cannoli, limoni profumati e le spinosissime pale di fico d’india: sono alcuni tra i simboli più ricorrenti nella produzione pittorica di Eugenia Affronti. 
L’artista ha sempre esaltato la Sicilia attraverso le sue tipicità, che sono per lei motivi ispiratori
Ma i paladini sono, in assoluto, i protagonisti delle sue opere e rappresentano il ricettacolo ideale in cui confluiscono emozioni ed esperienze vissute. 
La vita interiore dell’artista è molto intensa, come gli stessi paladini testimoniano: ogni loro smorfia o espressione “fotografa” gli stati d’animo, le inquietudini e la vis ironica che permea tutte le opere. 
Ma c’è di più. 
I paladini sono anche un potente mezzo per veicolare messaggi di legalità  e contenuti di ampio respiro, che richiamano anche all’attualità e alle dinamiche sociali contemporanee. 
Le energie esistenziali, i sentimenti e le emozioni di ciascuno  nell’arte di Eugenia Affronti divengono verità universali
Non a caso, l’esposizione reca il titolo “In Paladino Veritas” perchè la verità è nei paladini. 
Tra i particolari più interessanti di questi ultimi, ci sono i “mustacchi”, cioè i baffi, vero e proprio vanto. 
Il padre dell’artista li sfoggiava da giovane mentre i nasi ricordano la figura del nonno. 

Eugenia Affronti e i suoi paladini

CENNI SULL’ ARTISTA 

Eugenia Affronti nasce a Palermo, città dove vive e lavora come pittrice.
Frequenta gli studi artistici conseguendo il diploma di maestra d’arte e il diploma di arte applicata.
Dopo gli studi frequenta diverse botteghe d’arte ed apprende il mestiere di ceramista.
In breve tempo apre un proprio laboratorio di arte e di ceramica e continua a coltivare la pittura su tela, sua grande passione sin dai tempi della scuola.
Nel tempo verrà attratta dalla corrente artistica del Surrealismo.
La passione per la sua terra, le sue origini e le sue tradizioni, la portano a sperimentare uno stile pittorico singolare e inconfondibile, fondendo i simboli della Sicilia quali paladini, cannoli, cassate e pale di fico, in una chiave surrealistica, unica e originale