Ordinanza Musumeci: il mondo politico si divide, e Orlando attacca il governatore

Reazioni opposte sono piovute sull’ordinanza emessa dal presidente della Regione Sicilia: il centrodestra compatto plaude all’iniziativa di Musumeci, mentre dalla maggioranza piovono critiche e bocciature. È intervenuto anche Leoluca Orlando

L’ordinanza firmata da Nello Musumeci nella notte fra giovedì e venerdì ha avuto quantomeno il merito di accendere uno spot sulla situazione di Lampedusa e della Sicilia, ponendo la questione migranti al centro del dibbadito politico. Il Viminale si è subito pronunciato, e con una nota ha fatto presente al presidente della Regione Sicilia che la materia è di competenza statale, e che quindi la sua ordinanza è illegittima. Musumeci ha replicato ricordando i silenzi del governo centrale che a suo dire è impreparato a gestire gli innumerevoli sbarchi di migranti durante la pandemia.

IL MONDO POLITICO CRITICA O APPLAUDE

Nella giornata di ieri tutto il mondo politico non ha mancato prendere posizione, e sono fioccate dichiarazioni pro o contro l’ordinanza di Musumeci. La destra compatta plaude alla mossa del presidente della Regione, e rimprovera al governo nazionale una indifferenza totale , sostenendo che la Sicilia è abbandonata ed è  condannata a diventare il campo profughi dell’Unione Europea, con  migranti provenienti dal mercato illegale dell’immigrazione. La maggiormaza invece attacca Musumeci, e boccia l’ordinanza definendola disumana e incivile, lesiva dei diritti umani fondamentali e contraria ad ogni principio di accoglienza e solidarietà. inoltre accusa il presidente della Regione di volere scaricare sui migranti le sue responsabilità sugli scarsi e disorganizzati controlli nell’isola, ed invita Musumeci ad occuparsi di questo invece di emettere ordinanze inapplicabili.


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L’INTERVENTO DI ORLANDO

Sull’argomento è intervenuto con una sua nota,  anche Leoluca Orlando,  sindaco di Palermo, preoccupato perché ritiene che   il provvedimento può alimentare la paura e l’intolleranza verso i migranti, rendendo difficile il mantenimento della sicurezza. “L’ultima ordinanza del Presidente della Regione conferma le preoccupazioni relative all’aumento, particolarmente evidente in alcune zone dell’isola, dei casi di Covid-19, nel permanere di un numero di controlli che conferma la Sicilia come la regione con il minor numero di tamponi effettuati in relazione alla popolazione residente. Un numero di controlli che certamente evidenza la debolezza complessiva del sistema di prevenzione a tutela della salute dei cittadini. Appare quindi paradossale che si cerchi di additare responsabilità dell’aumento dei casi ad una generica categoria d persone, quella dei migranti, che è invece quella maggiormente sottoposta a controlli e per la quale è certamente più difficile, se non impossibile il contatto con la popolazione locale. Una scelta infelice, che non fa che alimentare paura, isteria ed intolleranza, tutte incompatibili con la necessità di garantire sicurezza e cura a tutti coloro che vivono in Sicilia”.


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Orlando ritiene comunque che il gran numero di migranti presente in Sicilia necessita  di una gestione che interessi anche il resto d’Italia e l’Europa. Infatti ha aggiunto: “A tutela della salute e dei diritti di tutti  è evidente come sia indispensabile organizzare per le persone migranti che ne necessitano la quarantena in mare, organizzando subito dopo la ripartizione in tutto il territorio nazionale ed europeo. Un impegno che richiede collaborazione e cooperazione fra i Governi nazionale e regionale e non provvedimenti di sicuro impatto mediatico ma di nulla utilità pratica”.

Infine ha concluso la nota scrivendo: “A tutela della salute e dei diritti di tutti è evidente che in Sicilia occorre dar vita ad un sistema di prevenzione più efficace, con controlli più numerosi e più capillari. Senza facili scorciatoie che non solo offendono la storia e i valori della Sicilia, ma soprattutto non risolvono in alcun modo i problemi. Una situazione che conferma la necessità di un intervento del Governo nazionale, che porti ad unicità e coordinamento le azioni relative alla sicurezza dei residenti e degli ospiti in tutto il territorio nazionale, al di là di protagonismi regionali (siciliani piuttosto che lombardi, sardi piuttosto che campani) che non fanno altro che mettere a rischio la salute delle persone e la ripresa delle attività economiche.”

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