Ucciso per un paio di occhiali rotti: aveva fatto da paciere in una rissa

Il 38enne accoltellato davanti la moglie dopo che il fratello aveva rotto gli occhiali a un uomo in una rissa. «Te li ricompro nuovi», aveva promesso. Ma poi è scattata la punizioni punitiva

 

 

Un delitto assurdo, dettato da una rabbia ingiustificata: Luigi Izzo, 38 anni e padre di tre figli, è stato ucciso con sei coltellate alla schiena davanti al cancello di casa sua, sotto gli occhi della moglie Federica e della suocera. Quando la moglie è arrivata accanto a lui ha fatto in tempo a guardarla negli occhi per poi morire dissanguato. È stato ucciso per un paio di occhiali rotti. La Procura ha già fermato i responsabili: Alessandro e Roberto Moniello, 52 e 29 anni, padre e figlio residenti nei pressi di Baia Verde, località di Castel Volturno. I contorni dell’assassinio sono chiari, grazie ai racconti degli amici e dei familiari della vittima e alla confessione dell’omicida. Già nella mattinata d’ieri i carabinieri avevano già individuato il colpevole, accusandolo di omicidio volontario. Il figlio deve invece rispondere del reato di concorso in omicidio con l’aggravante dei futili motivi.

Accorso per sedare una lite che coinvolgeva il fratello

Stando al racconto dei testimoni, alle due di notte Luigi era uscito di corsa dal suo appartamento di via Papa Roncalli per recarsi al Caffè 2.0 perché alcuni amici lo avevano avvisato di un fattaccio capitato al fratello Orlando, 34 anni, la testa calda della famiglia. «Tuo fratello ha fatto a botte con Roberto», gli avrebbero detto. Arrivato sul posto, aveva trovato Roberto Moniello con un diavolo per capello: «Tuo fratello mi ha rotto gli occhiali da vista, guarda qui», aveva detto mostrando i resti del vetro. Da bravo fratello maggiore, Luigi aveva rassicurato Roberto: «Li ricompro e te li porto, nuovi, te lo prometto. Ma adesso basta!». Subito dopo aveva accompagnato il fratello Orlando a casa dei genitori. Tornato nella sua abitazione con moglie e figli, era uscito una seconda volta, forse perché chiamato al telefono da Roberto, ancora arrabbiato.

Accoltellato alle spalle, mentre fuggiva tentando di salvarsi

Quell’uscita dal cancello ha segnato la sua condanna a morte. Davanti gli è comparso il padre di Roberto, Alessandro. Era appena sceso da una Fiat Punto con in mano un coltello. La moglie di Luigi ha spiegato ai carabinieri di aver sentito il marito domandare: «Ma cosa volete da me?». Un minuto dopo, era a terra in una pozza di sangue. Luigi Izzo è deceduto dissanguato. Stando alla ricostruzione dei carabinieri di Mondragone, ha tentato di fuggire, ma Alessandro Moniello, meccanico di professione, lo ha rincorso pugnalandolo alle spalle. Il sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Annalisa Imparato, ha disposto il fermo per il meccanico che adesso si trova rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere con il figlio Roberto. La famiglia di Luigi, però, è intenzionata a far luce sulla vicenda. «Chiederemo giustizia», fa sapere il legale Ferdinando Letizia. Luigi Izzo ieri doveva ultimare il trasloco nella nuova casa, che aveva comprato con tanti sacrifici. Era la casa dei suoi sogni, di tutta la famiglia. (Foto frame Tg5)