Stupro al Foro Italico, Emma Dante durissima: “Evirare il maschio”

La drammaturga e regista palermitana non usa mezzi termini e interviene a gamba tesa nel dibattito scatenatosi anche sui social a seguito della violenza di gruppo avvenuta nel luglio scorso

Si tratta, certamente, di una provocazione, ma Emma Dante, sulla terribile vicenda della violenza di gruppo ai danni di una diciannovenne palermitana, va giù pesante. 
La nota drammaturga e regista entra a gamba tesa nel dibattito scatenatosi negli ultimi giorni a seguito della denuncia sporta dalla giovane, vittima del gravissimo episodio accaduto al Foro Italico di Palermo lo scorso 7 luglio. 
Sulla sua pagina di facebook, Emma Dante pubblica un’invettiva durissima contro gli stupratori, rivolgendosi direttamente a loro. 
E registra un alto indice di apprezzamento proponendo una soluzione drastica, ovvero l’evirazione del maschio “portatore di fallo fallace”. 

IL POST SU FACEBOOK 

“A che vi serve quel coso moscio, quel pezzetto di carne che pesa meno di un etto – scrive la regista palermitana, che ha regalato al pubblico autentici capolavori quali “Le sorelle Macaluso – quella protuberanza fastidiosa che a volte mettete a destra e a volte a sinistra”.
“Quel naso brutto senza narici, quella piccola sporgenza imbarazzante –
prosegue la sua personalissima descrizione dell’organo sessuale maschile-   quell’illusione di centro del bacino, centro del maschio, centro del mondo, quel palloncino che si gonfia con la pompetta della libido e diventa arma tagliente, pugnale penetrante, esaltazione dell’io”. 
Parole che diventano ancora più acuminate, a conclusione: ” Pene immondo che insozza la poesia di corpi sublimi fatti di vallate e promontori?”.
E infine, la “proposta”, tutt’altro che “rieducativa” : “Perchè non asportarlo subito quel pungiglione velenoso? Sarebbe un grande rimedio, finalmente, evirare il maschio portatore di fallo fallace a scopo sanitario e ascetico… allora, questo genere di maschi, ripuliti da superflui pezzi di carne, canterebbero melodie soavi con le loro voci bianche….”. 

LE REAZIONI 

Parole che oscillano tra ironia – neanche troppa – e comprensibile rabbia causata dalla violenza del branco che ha scosso Palermo nel corso degli ultimi giorni. 
Il post della regista, che nell’ambito della sua vasta produzione drammaturgica e teatrale ha sempre esplorato le dinamiche  familiari nel contesto siciliano con particolare attenzione rivolta al fenomeno del degrado sociale “di genere”, ha causato reazioni contrastanti. 
Tantissimi i commenti e le condivisioni: la stragrande maggioranza del popolo di Facebook ha apprezzato, riconoscendo, nelle parole della drammaturga, un tentativo di smuovere le coscienze
Il tutto, con un registro linguistico “poetico” , incisivo e spietato al tempo stesso, che non ha mancato di provocare anche una certa ilarità.