Stupro di Palermo, l’omelia di Lorefice: “Donna trattata come carne da preda”

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 “Giovani accomunati dal delirio di onnipotenza virile, scatenatosi su una donna trattata come mera ‘carne’ da preda”. Sono queste le dure parole di Mons. Corrado Lorefice, pronunciate durante l’omelia in memoria del 41esimo anniversario della morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Lorefice: “Chi compie il male è insensibile alla sofferenza umana”

L’arcivescovo non ha potuto non soffermarsi sul caso dello stupro di gruppo che ha sconvolta una comunità intera. “Chi compie il male è insensibile alla sofferenza umana e diventa imprenditore e propagatore compiaciuto di sofferenza. Questo è la mafia, questo sono gli uomini e le donne delle organizzazioni mafiose. Questo sono i piromani che appiccano il fuoco devastatore della nostra martoriata Sicilia. Questo sono i sette stupratori della ragazza dilaniata nel corpo e nell’anima al Foro Italico”.

“Vittime della sconfitta educativa”

E ancora: “Uomini e donne, pertanto, senza fondazione religiosa, indifferenti alla sofferenza umana, all’ingiustizia. Seminatori di dolore e divulgatori di iniquità. Idolatri della violenza. Vittime anche loro della deriva antropologica in atto frutto della sconfitta educativa che pesa sulla coscienza di noi adulti”.

“Incapaci di amare, di rispettare e di onorare la vita altrui. Uomini e donne, pertanto, senza fondazione religiosa, indifferenti alla sofferenza umana, all’ingiustizia. Seminatori di dolore e divulgatori di iniquità. Idolatri della violenza. Vittime anche loro della deriva antropologica in atto frutto della sconfitta educativa che pesa sulla coscienza di noi adulti”.